Livio Senigalliesi. Balcani, vent'anni dopo. 1991- 2011
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Livio Senigalliesi
Balcani, vent'anni dopo. 1991- 2011
Livio Senigalliesi è uno dei più noti fotoreporter italiani ad aver seguito da vicino le guerre dei Balcani. Durante gli anni Novanta, Senigalliesi ha viaggiato in tutto il territorio della ex Jugoslavia. soggiornando per lunghi periodi a Sarajevo e poi in Kosovo. e pubblicando centinaia di reportage sui più importanti giornali italiani e stranieri. Il notevole archivio fotografico raccolto nell'arco di quel decennio, che gli è valso numerosi riconoscimenti tra cui il Premio Russo 2007 per il reportage di guerra, è all'origine del libro Balkan (1999) ed è stato tra le fonti del mensile L'Europeo per il numero monografico "1991- 2011 Ex Jugoslavia: la guerra accanto" (2011). Nel ventesimo anniversario dello scoppio di quei conflitti, la mostra "Balcani, venfanni dopo. 1991- 2011" mette in relazione immagini d'archivio e scatti sul presente. Dagli interrogativi che lo sguardo fotografico di Senigalliesi suscita, scaturisce una possibile narrazione degli sviluppi e delle contraddizioni che stanno trasformando un'area di fondamentale importanza per l'intera Europa.
La mostra di Senigalliesi 'Balcani vent'anni dopo 1991-2011' si inaugura il 16 settembre, presso il Museo Storico Italiano della Guerra, in presenza dell'autore e di Francesco Martino, giornalista di Osservatorio Balcani e Caucaso. L'evento e la mostra godono del sostegno della Regione Trentino-Südtirol e della collaborazione con il Museo Storico della Guerra e l'Associazione Zavidovići di Brescia, enti con cui Osservatorio interloquisce da anni per la realizzazione di ricerche e studi, oltre ad eventi culturali e conferenze.
Nella sua lunga carriera, Livio Senigalliesi ha raccontato i fronti caldi di mezzo pianeta, dal Medio Oriente al Kurdistan, da Berlino a Mosca, passando per Afghanistan, Iraq, Mozambico, Sudan, Congo, Ruanda, Caucaso. Ma è la guerra in casa dall'altra parte dell'Adriatico, nella Jugoslavia che implode nel cuore dell'Europa, che incide in lui il desiderio di andare 'oltre'.
Per vent'anni, macchina fotografica in mano, Livio Senigalliesi è entrato e uscito dalle mille storie partorite da questo pezzo d'Europa a noi così vicino e così distante. Nel suo racconto, fissa su pellicola storie e destini superando la divisione tra 'buoni e cattivi' e saltando i muri dell'odio e della propaganda. Con il desiderio di oltrepassare l'evento bellico e ascoltare le vite dei protagonisti, per raccontare anche il 'dopo'.
La sua capacità di approfondire questi temi è dimostratata dai riconoscimenti internazionali e nazionali ottenuti. Tra gli altri, il prestigioso premio internazionale "Bayeux War Correspondents Award '98" per il reportage di guerra, il "Premio Antonio Russo 2006" e il più recente "Premio Eugenio Montale 2010" per la categoria fotogiornalismo. Un lavoro di testimonianza che nei trent'anni di carriera lo ha visto collaborare con L'Alto Commissariato della Nazioni Unite per i Rifugiati, con Cooperazione Italiana e numerose organizzazioni umanitarie italiane e straniere.
Il legame di Livio Senigalliesi con i Paesi oltre Adriatico rispecchia quello nato vent'anni fa nel movimento di solidarietà italiana e poi sviluppato in strette collaborazioni tra territori e persone. Tra questi, la cooperazione tra comunità che Provincia autonoma di Trento e Comitato Servizi con i Balcani hanno ancora oggi con Bosnia Erzegovina, Serbia e Kosovo, per costruire un condiviso percorso europeo.
Festival Rovereto Immagini: www.paspartu.eu >>
Pagina dedicata alla mostra: www.balcanicaucaso.org >>
Comunicato 27 ottobre
La mostra "Balcani vent'anni dopo. 1991-2011" del fotoreporter Livio Senigalliesi, inaugurata a settembre nell'ambito di Rovereto Immagini, ha ottenuto un grande successo di pubblico. Per questo motivo Osservatorio Balcani e Caucaso con il Museo Storico Italiano della Guerra ne hanno deciso il prolungamento fino al 6 novembre, giornata di apertura gratuita del Museo.
In occasione del prolungamento della mostra di Senigalliesi il 31 ottobre, alle ore 17.00 presso la sala conferenze del Museo Storico Italiano della Guerra, si tiene l'inaugurazione di "No border", mostra fotografica promossa da Operazione Colomba e Tavolo trentino con il Kossovo. Interverranno Camillo Zadra - provveditore del Museo Storico Italiano della Guerra, Davide Sighele, giornalista di Osservatorio Balcani e Caucaso/Fondazione Opera Campana dei Caduti, Stefano Pellegrini - operatore di Operazione Colomba, Marigona Ademi e Liridona Rexhepi - fotografe kosovare, Maurizio Camin - presidente del Tavolo Trentino con il Kossovo. La mostra "No border" parla del Kosovo di oggi attraverso gli occhi dei suoi giovani: un viaggio attraverso le identità diverse, uno sguardo su un paese da scoprire, oltre i luoghi comuni. Rimarrà esposta dal 31 ottobre al 7 novembre presso il Centro di educazione permanente per la Pace di Via Vicenza 5, a Rovereto.
Un vero e proprio intreccio di sguardi tra il grande fotografo Senigalliesi e i giovani kosovari. Nella sua lunga carriera, Livio Senigalliesi ha raccontato i fronti caldi di mezzo pianeta, dal Medio Oriente al Kurdistan, da Berlino a Mosca, passando per Afghanistan, Iraq, Mozambico, Sudan, Congo, Ruanda, Caucaso. Ma è la guerra in casa dall'altra parte dell'Adriatico, nella Jugoslavia che implode nel cuore dell'Europa, che incide in lui il desiderio di andare 'oltre'.
Per vent'anni, macchina fotografica in mano, Livio Senigalliesi è entrato e uscito dalle mille storie partorite da questo pezzo d'Europa a noi così vicino e così distante. Nel suo racconto, fissa su pellicola storie e destini superando la divisione tra 'buoni e cattivi' e saltando i muri dell'odio e della propaganda. Con il desiderio di oltrepassare l'evento bellico e ascoltare le vite dei protagonisti, per raccontare anche il 'dopo'. Un lavoro di testimonianza che lo ha visto anche collaborare con L'Alto Commissariato della Nazioni Unite per i Rifugiati, con Cooperazione Italiana e numerose organizzazioni umanitarie italiane e straniere.