Lo specchio immaginario
"La prima scoperta, la prima meraviglia, fu una scatola piena di colori nella stanza dei giochi dei miei cugini. Ricordo che passavo ore a guardarli,e a desiderarli. La seconda fu la fotografia.
Quando, dopo anni di pittura, entrai nella stanza della fotografia si spalancarono tutti gli orizzonti, scoprii un mondo nuovo dove la mia visione e la mia anima finalmente si incontravano e fin da subito fui consapevole che lì avrei potuto esprimere me stesso senza più alcun limite"
(da: Adriano Eccel, conversazioni notturne. Gardolo, 2010)
Lassociazione AEccel, nata per ricordare la figura di Adriano Eccel, artista trentino di fama internazionale e prematuramente scomparso, promuoverà, presso il Forte Superiore di Nago - dal 18 maggio al 2 giugno 2013 - grazie alla collaborazione del Gruppo Fotografico "Il Fotogramma" di Nago-Torbole, unimportante rassegna sullultimo ciclo prodotto dalleclettico fotografo: "Lo specchio".
Si tratta di un lavoro che, nella strutturazione con cui sarà proposto, rappresenta un percorso espositivo sostanzialmente inedito, sul quale Adriano Eccel stava ancora lavorando proprio in vista di questa esposizione a cui, occorre ricordarlo, teneva moltissimo.
Attraverso la lettura di queste opere sarà possibile stabilire, filologicamente, unimportante connessione con lintera produzione artistica di Adriano Eccel, il cui pensiero è indissolubilmente legato allopera pensata e prodotta.
Adriano Eccel (Bolzano 1956, Trento 2012)
Nato a Bolzano nel 1956, si è occupato per un lungo periodo di musica, pittura e grafica. L'interesse per il mezzo fotografico nasce nei primi anni 80 sull'onda dei nuovi autori che operano nell'ambito della fotografia fine art italiana. Dal 1982 al 1985 Adriano Eccel perfeziona lo studio della fotografia, sperimentando tecniche di ripresa e materiali di stampa e affinando il suo rapporto concettuale con il mezzo fotografico; a partire dal 1985 nascono in ordine cronologico i cicli Il Muro 1985, Attraverso la Sfera 1986, La partita a bocce 1986/1987, Anima e la città della mente 1988/89, Photoopere 1990/93, Vietato L'ingresso 1995/1996, Il Codice Duval 1996/2002, Lo specchio immaginario 2003/2007.
Lavoro questultimo che lha visto impegnato nella realizzazione di Ex mattatoio, una grande tavola, costruita attraverso un susseguirsi di frammenti di realtà e scorci di pensieri, che la cornice di uno specchio carica di precarietà e di finzione. Brescia, Bolzano, Milano, Roma, Firenze, Venezia, Torino hanno ospitato in spazi prestigiosi le sue opere, ma anche Barcellona, Berlino, Bratislava senza dimenticare che nel 1995 le sue opere sono state pubblicate dal prestigioso Graphis International Fine Art Photography di New York, che il suo lavoro Vietato lingresso, 19 immagini numerate, è entrato a far parte della collezione internazionale permanente di fotografia della Biblioteca Nazionale di Parigi, che dal 1991 è socio fondatore del Museo Ken Damy di fotografia contemporanea di Brescia e che dal 2004 collaborava come artista/fotografo con lIstituto Superiore di Fotografia di Roma.
Lo specchio immaginario
Diciotto opere di cui una incompiuta, un ciclo di lavoro protratto per ben otto anni, dal 2004 al 2012 e ben lungi, nell'ideale dell'autore, dal considerarsi compiuto. Una dedizione ininterrotta, quotidianamente affrontata con caparbia convinzione, fede assoluta, incondizionata consapevolezza di esprimere attraverso tale lavoro la parte più vera e profonda di sè e della propria percezione dell'umanità e del mondo che la ospita.
"Lo Specchio Immaginario" ha rappresentato per il suo ideatore e realizzatore qualcosa di più di una semplice ricerca artistica: Adriano Eccel vi ha creduto pienamente e ha maturato attraverso queste sua opera ultima un punto di svolta, e nel medesimo tempo, un punto di arrivo ineludibile.
Lui che fin dai suoi primi attimi fotografici ha visto aprirsi attraverso l'obiettivo della sua fotocamera i confini del Mondo, ha poi oltrepassato la soglia dell'era informatica senza indugio, trovando nei nuovi orizzonti tecnologici altri strumenti straordinari per creare, parlare agli altri, affermare e confermare l'unicità della sua propria visione.
Chi ha conosciuto l'opera di Eccel attraverso la celebrata serie del "Codice Duval" spesso ne ha apprezzato il notevole senso estetico, il richiamo ai tempi andati che il supporto e le immagini visibilmente suggeriscono assieme alla sottile aura di mistero proveniente dal senso degli accostamenti visivi e dal loro significato: il "Codice" ha attirato ed attira molti sguardi e consensi anche senza che sia necessario spendersi per decifrarne i segni.
Lo "Specchio Immaginario" è una cosa diversa: tecniche correnti e supporti ormai universalmente adottati possono forse trarre in inganno una visione superficiale e sminuirne così l'estrema concettualità di visione, l'assoluta unicità e profondità di pensiero che, più che mai, risiede in ogni immagine di cui esso è composto. Accade a volte che la complessità si vesta in modo semplice, che la profondità si occulti nella superfice e che la più grande intelligenza sia in coloro che non ne danno sfoggio. Adriano Eccel è arrivato davanti ai suoi Specchi superando "Il Muro", rotolando nel tempo il suo cammino "Attraverso la Sfera", abbattendo negli incroci di ombre il caso e la paura dell'ignoto di una "Partita a Bocce"col destino, giocando con la complessità a volte poetica a volte impossibile dei pezzettini del nostro quotidiano appiccicati alle "Photoopere", seguendo il filo dei suoi pensieri e del suo io interiore aperti agli altri a dispetto di un "Vietato L'ingresso", dimostrando la straordinaria poesia, sensibilità, cultura che possono sgorgare accostando tra loro pezzi di storia dell'immagine e dell'umano.
"Lo Specchio Immaginario" è l'ultimo regalo di Adriano Eccel, il suo testamento più sentito, più vero: é un Mondo intero, o meglio l'esperienza di un intero universo che ci ritorna riflesso in diciotto specchi, diciotto visioni uniche e differenti filtrate dal vissuto, sedimentate nella coscienza, sollevate dalla sensibilità dei sentimenti, riflesse a noi tutti per mezzo della Luce di un solo occhio, di una mente singolare, di un'unica Anima.
organizzazione: Associazione AEccel - Comune di Nago-Torbole Assessorato alla Cultura - Il Fotogramma