Luigi Baroldi (Fiavè 1853 - Pranzo 1904)

Mostra

L'11 settembre il Museo Civico di Riva del Garda inaugura la mostra temporanea dedicata a Luigi Baroldi, naturalista, insigne ricercatore, collezionista di minerali e fossili, giornalista, nonché deputato alla Dieta austriaca. Per celebrare il centenario della morte dello studioso nativo di Fiavè, Comune di Riva del Garda, Museo Civico e Biblioteca si sono fatti promotori di un ciclo di eventi in collaborazione con le associazioni Riccardo Pinter, Gruppo Monte Tombio, San Martino, Gruppo culturale Fiavé-Lomaso-Bleggio, i Comuni di Tenno, Fiavé, Canazei, le biblioteche di Ponte Arche e Canazei e patrocinato dal Museo Tridentino di Scienze Naturali di Trento e dall'Istituto Culturale Ladino di Fassa.

Luigi Baroldi nasce nelle Giudicarie, e precisamente a Fiavé, il 15 marzo 1853. Dotato di intelligenza vivace, dopo aver compiuto privatamente gli studi inferiori frequenta a partire dal 1865 la prima classe di retorica al Seminario Vescovile di Trento, inseguendo la sua precoce vocazione sacerdotale. Viene ordinato sacerdote il 18 luglio 1875, a soli 22 anni, tanto che deve chiedere la "dispensa" papale per poter dire messa prima del venticinquesimo anno.
Inviato in cure d'anime nella Valle di Fassa, che lui definisce: "L'Eden dei geologi" e l'Eldorado dei mineralisti", vi passa una buona parte della sua maturità. Nel 1876 viene nominato "cappellano esposto" a Penìa di Fassa, dove rimane fino al 1880. Don Baroldi ricopre l'incarico di "cappellano esposto", ovvero di aiutante del parroco con possibilità di risiedere al di fuori della parrocchia, per tutta la vita. Mentre ricopre l'incarico di cappellano di Penìa, Don Baroldi collabora con "Riva Fedele. Giornale illustrato religioso morale", quindicinale organo del partito cattolico che esce a Riva tra il 1883 e il 1885.
I suoi studi naturalistici iniziano molto presto: don Baroldi, vivendo tra le meraviglie geologiche e mineralogiche della Val di Fassa e ispirato dall'effervescente clima culturale dell'epoca, si dedica alla ricerca di minerali e di fossili oltre che ad approfondire la conoscenza delle caratteristiche naturali della valle: il lavoro forse più importante è "Fra le rupi di Fassa", del 1890, nel quale sono descritte tutte le località in cui si trovavano i più rari minerali della zona.
Nel 1880 viene nominato vicario curaziale di Ballino, vicino al suo paese natale di Fiavé, e quattro anni dopo diviene curato di Campi, frazione di Riva del Garda. Qui ha un ruolo decisivo nella cura e diagnosi della terribile malattia tifoidea che interessa in quel periodo il paesello di Campi.
In quegli anni scrive le "Memorie di Fiavé e delle Giudicarie", dove per la prima volta l'esistenza delle Palafitte è documentata, analizzata e interpretata giustamente, come resti di villaggi bronzei sulle sponde dell'antico lago della Torbiera di Fiavé.
Infine la sua ultima nomina, quella di "cappel!ano esposto" di Pranzo, nel 1896: in questa veste vivrà gli ultimi suoi otto anni, fino alla morte avvenuta nel paese di Pranzo il 12 aprile 1904.
Giornalista, membro della Lega Nazionale, riformatore sociale, fondatore di Casse Rurali e famiglie cooperative oltre che rappresentante del distretto di Riva alla Dieta di Innsbruck, Don Baroldi vive intensamente l'epoca di fine Ottocento inizi Novecento e le profonde trasformazioni che l'Europa attraversa in quegli anni. Ma soprattutto rimane un importante naturalista: una sua collezione mineralogica viene donata dalla Curia vescovile al Papa Leone XIII in occasione del suo Giubileo e dopo la sua morte le sue collezioni di minerali passano al Museo di Riva del Garda e al Seminario Arcivescovile di Trento. Purtroppo la prima guerra mondiale disperde gran parte dell'abbondantissimo materiale anche se esiste ancora un'importante raccolta dei minerali della Regione e del territorio dell'ex Impero Austro-ungarico e parte della collezione di fossili.


organizzazione: Comune di Riva del Garda Museo Civico - in collaborazione con Biblioteca Civica di Riva del Garda, Istitut Cultural Ladin, Museo Ladin de Fascia