Luigi Baroldi e il suo tempo

Convegno

Riva del Garda
19 novembre 2004
Museo Civico, sala conferenze, ore 9.30

Vigo di Fassa
20 novembre 2004
Istituto Ladino, sala conferenze, ore 9.30

In occasione del centenario della morte di Luigi Baroldi (Fiavè 1853 – Pranzo 1904), il Museo Civico di Riva del Garda, l’Istituto Ladino e il Museo Ladino di Vigo di Fassa propongono un convegno, a cura di Graziano Riccadonna, per illustrare temi e ricerche incentrati sulla figura di Baroldi.
Le due giornate di studio sono dedicate all’approfondimento degli aspetti naturalistici tesi tra archeologia, scienze naturali e collezionismo che saranno affrontate a Riva del Garda, e agli argomenti di storiografia, alpinismo e politica analizzati a Vigo di Fassa.
Luigi Baroldi fu, infatti, un grande naturalista, a lui si deve il primo studio dei resti palafitticoli di Fiavé e l’importante collezione di minerali e fossili che attualmente compongono una sezione delle collezioni del Museo Civico di Riva del Garda.
Luigi Baroldi rappresenta anche un rilevante collegamento con il mondo del giornalismo e dell’impegno politico, evidenziati con particolare fervore nella lotta per tutelare la lingua e la tradizione italiana, parecchi decenni prima dell’irredentismo, pur nel rispetto delle leggi dell’Impero astroungarico.

• Riva del Garda, Museo Civico
Sala conferenze, ore 9.30
Tra archeologia, scienze naturali e collezionismo: Baroldi nella cultura del suo tempo
Giovanna Nicoletti, introduzione
Gino Tomasi, Le scienze geologiche e l’evoluzionismo
Cristina Agnini, La collezione Viebig-Baroldi
Pedrotti Franco, Gli studi botanici sul biotopo di Fiavè
Franco Marzatico, La scoperta delle palafitte
Arrigo Guella, Il caso del tifo ai Campi
don Vittorio Cristelli, I preti divulgatori dell’Ottocento

• Vigo di Fassa, Istituto Ladino
Sala conferenze, ore 9.30
Tra storiografia, alpinismo e politica: Baroldi e la questione nazionale
Fabio Chiocchetti, introduzione
Luciana Palla, La “questione nazionale” tra Ottocento e Novecento
padre Frumenzio Ghetta, La polemica sull’italianità di Fassa
Graziano Riccadonna, Il curato di montagna giornalista
Federica Fanizza, Lo studioso bibliografo

LUIGI BAROLDI (Fiavè 1853-Pranzo 1904)
CENNI BIOGRAFICI

Luigi Baroldi nasce nelle Giudicarie, a Fiavé, il 15 marzo 1853. Dopo aver compiuto privatamente gli studi inferiori frequenta a partire dal 1865 la prima classe di retorica al Seminario Vescovile di Trento e viene ordinato sacerdote il 18 luglio 1875, a soli 22 anni.
Inviato in cure d’anime nella Valle di Fassa, da lui definita “L’Eden dei geologi” e l’Eldorado dei mineralisti”, vi passa una buona parte della sua maturità. Nel 1876 viene nominato “cappellano esposto” a Penìa di Fassa, dove rimane fino al 1880. I suoi studi naturalistici iniziano molto presto, il lavoro più importante è “Fra le rupi di Fassa”, del 1890, nel quale sono descritte tutte le località in cui si trovavano i più rari minerali della zona.
Nel 1880 viene nominato vicario curaziale di Ballino, vicino al suo paese natale di Fiavé, e quattro anni dopo diviene curato di Campi, frazione di Riva del Garda. Qui ha un ruolo decisivo nella cura e diagnosi della terribile malattia tifoidea che interessa in quel periodo il paesello di Campi. In quegli anni scrive le “Memorie di Fiavé e delle Giudicarie”, dove per la prima volta l’esistenza delle Palafitte è documentata, analizzata e interpretata giustamente, come resti di villaggi bronzei sulle sponde dell’antico lago della Torbiera di Fiavé. Infine la sua ultima nomina, quella di “cappel!ano esposto” di Pranzo, nel 1896: in questa veste vivrà gli ultimi suoi otto anni, fino alla morte avvenuta nel paese di Pranzo il 12 aprile 1904.
Giornalista, membro della Lega Nazionale, riformatore sociale, fondatore di Casse Rurali e famiglie cooperative oltre che rappresentante del distretto di Riva alla Dieta di Innsbruck, Baroldi rimane soprattutto un importante naturalista: una sua collezione mineralogica viene donata dalla Curia vescovile al Papa Leone XIII in occasione del suo Giubileo e dopo la sua morte le sue collezioni di minerali passano al Museo di Riva del Garda e al Seminario Arcivescovile di Trento.
La storia della collezione Baroldi si intreccia con la storia di un’altra collezione di minerali, provenienti da ogni parte d'Europa, la collezione Viebig, che sarà acquistata, per la modica somma di 500 corone, dal Comune di Riva su consiglio di Don Luigi Baroldi.
Durante la Prima Guerra Mondiale una gran parte delle collezioni viene distrutta e ciò che resta dopo gli eventi bellici confluisce nella raccolta Viebig-Baroldi.


organizzazione: Comune di Riva del Garda Museo Civico - Museo Civico - Istitut Cultural Ladin - Museo Ladin de Fascia - in collaborazione con la Biblioteca Civica di Riva del Garda