Luigina Turri. Dialogo Materico

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Di evoluzione razionale sono, in parte, gli ultimi lavori di Luigina Turri, organizzati secondo criteri di progettualità e di invenzione. Le opere si precisano in una dimensione geometrica, con forme cilindriche, di fascinosa struttura estetica, che si caricano, nella leggerezza del legno di cui si sostanziano, di risonanze ed echi musicali.

Una sorta di costruzione melodica che l’artista avvera con fili di rame, acciaio, iuta, come corde che attraversano lo spazio bianco quasi a sostenere, come segni di stati emotivi e realtà fisica del suono, il concetto di candore della musica, in una polifonia di contrappunti, di ritmi e di armonie. Nella concezione di vere e proprie sculture viene sostenuto, concretamente con una fune, il senso di un forte legame tra loro, affermando, nella libera variabilità della disposizione, il carattere della molteplicità di possibili “concerti” armonici.

E’ il movimento, il ritmo che prende forma.
E ciò accade anche in quelle opere, tra pittura e scultura, fatte di sabbia, pigmenti e stoffe, con immagini pacate ed inquiete, dalle innumerevoli varianti soprattutto astratte che la Turri nutre di sensi arcani, in una trama di reminiscenze, memorie di remote presenze e di realtà sognate.

Del nuovo registro linguistico che l’artista impiega, nell’ultimo periodo creativo, in modo ampiamente diversificato, per rinnovare il “dialogo materico”, fanno parte quelle opere in tessuto elastico su canapa grezza, “imbevuta” di acrilico. Cuciture a mano, con rimandi alla sapiente manualità femminilità, modellano il tessuto, rendendolo singolare in una rappresentazione quasi grafica, di energia sommersa di segni, di ampia articolazione, intesi come complessità variabile dell’esperienza da comunicare.
Michele Fuoco