Marco Pierobon (tromba), Lorenzo Bonoldi (organo)

Società Filarmonica Trento Stagione 2007

Marco Pierobon, tromba
Lorenzo Bonoldi, organo

H. Genzmer
Sonata per tromba e organo (1971)
M. Sokola
Introduzione e Fuga sul tema BACH (1972)
A. Plog
4 Themes on Paintings of E. Munch, per tromba e organo (1986)
P. Eben
Okna - Windows, after Marc Chagall, per tromba e organo (1980)
N. Ortolano
Ricercare, per tromba e organo (2006) (Prima Esecuzione assoluta)

Marco Pierobon, nato nel 1975, si è diplomato nel 1993 con il massimo dei voti presso il Conservatorio di Bolzano nella classe di O. Rabensteiner e nel 1995 con menzione d’onore alla Scuola di musica di Fiesole nelle classi di R. Bobo e V. Globokar. Ha poi proseguito gli studi con G. Parodi e seguito le master-class di P. Smith (New York Philarmonics) e T. Clamor (Berliner Philarmoniker). Con il Quintetto GomalanBrass, con il quale si esibisce in tutta Europa, si è aggiudicato il Primo Premio al Concorso Internazionale di musica da camera di Passau. Nel 1999, ancora ventitreenne, è stato scelto dal M° Zubin Mehta come Prima Tromba dell’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, ruolo ricoperto fino al 2002. Dal gennaio 2003 è Prima Tromba dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Roma. Nel settembre 2003 è stato invitato all’audizione per “Principal Trumpet” presso la Chicago Symphony Orchestra (USA), con cui ha poi collaborato con la stessa mansione sia durante la stagione invernale che durante il Festival estivo di Ravinia 2004.

Organista nell’Orchestra Filarmonica del Teatro alla Scala di Milano nato a Rivarolo Mantovano nel 1977, Lorenzo Bonoldi si è diplomato al Conservatorio di Milano in organo, nella classe del M° Giancarlo Parodi e in pianoforte sotto la guida di Edoardo Filus e Hans Fazzari. Ha ottenuto diversi premi e riconoscimenti tra i quali il 1° premio al Concorso organistico nazionale "Monserrato" di Vallelonga, il 2° premio al XXIII° Concorso internazionale "Valentino Bucchi" di Roma.

Assieme alla tromba di Pierobon potremo approfondire in modo nuovo le potenzialità di interazione dell’organo della Filarmonica.