Mari e cieli di Balbo
Mostra temporanea dedicata al ricordo della trasvolata atlantica guidata dall’aviatore Italo Balbo nel 1933
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Dopo Orbetello, Montreal, Chicago e Buttrio, la mostra Mari e cieli di Balbo. Da Orbetello a Chicago, New York e Tobruk, dedicata al ricordo della più grande impresa nella storia dell’Aviazione civile mondiale, giunge a Trento al Museo dell'Aeronauitica Gianni Caproni.
Quello di Italo Balbo (Quartesana di Ferrara 6 giugno 1896 – Tobruk in Libia 28 giugno 1940) divenne un nome celeberrimo nelle Americhe quando nel 1933 raggiunse Chicago, ricevendo un’accoglienza trionfale, alla guida di ventiquattro idrovolanti, percorrendo per la prima volta la rotta artica oggi utilizzata da tutti gli aerei di linea tra l’Europa e gli Stati Uniti. L’impresa divenne la più grande nella storia dell’aviazione civile di tutti i tempi e fu un’idea rivoluzionaria per il mondo intero: non più raid aerei in solitaria, ma crociere di massa.
La transvolata atlantica del 1933 venne organizzata da Balbo nel primo decennale della Regia Aeronautica e come occasione di propaganda per la Century of Progress, l’Esposizione Universale che si tenne a Chicago.
La mostra, un viaggio sospeso tra cielo e mare, espone cimeli del Museo dell’Aeronautica Gianni Caproni e si compone di quindici tavole in tecnica mista del noto pittore italiano Nani Tedeschi, accompagnate da altrettanti testi di Alberto Guarnieri, giornalista e scrittore, che ha immaginato di far parlare Italo Balbo in prima persona da un aldilà, oltre il tempo e la storia.
organizzazione: Museo dell'aeronautica Gianni Caproni