Marie e il signor Mahler
di Paola Capriolo. Presenta il libro il filosofo Franco Rella
Una grande scrittrice come Paola Capriolo ricostruisce con maestria gli ultimi anni di vita del compositore Gustav Mahler: ne risulta un libro di raro equilibrio e magnifico per sensibilità.
Il 12 settembre 1910, alla Neue Musik-Festhalle di Monaco, Gustav Mahler dirige la prima esecuzione della sua Ottava Sinfonia, interpretata da un organico di quasi mille elementi. In platea, un pubblico d’eccezione: da Henry Ford a Thomas Mann fino alla bellissima Alma, moglie del compositore.
Meno di un anno dopo, in maggio, Mahler si spegne a Vienna. Ha solo cinquant’anni.
Nelle stesse ore, mentre la primavera scioglie le nevi sui prati del Tirolo, una ragazza segue i suoi ultimi istanti attraverso la stampa, commossa eppure consapevole che per Gustav giunge finalmente la pace.
Lei è Marie, nipote quindicenne dei proprietari del maso dove Mahler ha trascorso le ultime tre estati, incaricata di accudirlo quando il Maestro ha disdegnato le undici stanze della casa e scelto per sé la più bizzarra delle sistemazioni: una capanna in mezzo al bosco, lontano da tutto.
Piano piano, nel silenzio, il candore della fanciulla e il tormento del musicista hanno dato vita a un dialogo capace di rivelarli a se stessi. “Io credo nel bene, non nel male; però non riesco più a credere nella sua vittoria, e soprattutto non riesco a credere nell’ordine.
Forse per questo non ho mai voluto scrivere una vera sinfonia, ma il rimpianto di quella forma, che sentivo così prossima al tramonto” dice il Maestro. E Marie, che di musica non sa nulla, può mostrargli però tutti i colori della foresta al crepuscolo.
Una figura immensa e piena di ombre, quella di Mahler, che Paola Capriolo delinea per noi con mano lieve e luminosa, lungo pagine rivelatrici che sono un apologo sull’amicizia tra generazioni, sulla possibilità di incontrarsi e rinascere se ci si ascolta davvero.
Paola Capriolo, nata a Milano nel 1962, ha esordito come narratrice nel 1988 con la raccolta di racconti ‘La grande Eulalia’ (Feltrinelli), alla quale sono seguiti numerosi romanzi, a partire da ‘Il nocchiero’ (Feltrinelli, 1989), ‘Il doppio regno’ (Bompiani, 1991) e ‘Vissi d’amore’ (Bompiani, 1992), sino ai più recenti ‘Una di loro’ (Bompiani, 2001), ‘Qualcosa nella notte’ (Mondadori, 2003), ‘Una luce nerissima’ (Mondadori, 2005), ‘Il pianista muto’ (Bompiani, 2009) e ‘Caino’ (Bompiani, 2012).
Le sue opere hanno vinto importanti premi letterari e sono tradotte in molti paesi stranieri. È anche saggista e autrice di libri per ragazzi e da anni traduce classici della letteratura tedesca, da Goethe a Kafka, da Kleist a Thomas Mann. Collabora alle pagine culturali del Corriere della Sera.
ingresso libero