Mario Airò, Herbert Hamak. Oltre
a cura di Giovanna Nicoletti
Dopo la mostra di Robert Bosisio, la Galleria Civica "G. Segantini" di Arco ha invitato Mario Airò (Pavia, 1961) ed Herbert Hamak (Unterfranken - Germania, 1952) ad indagare sul tema dell'Oltre come segno mentale, fisico, ideale e del territorio.
"Hamak si confronta negli spazi della Galleria con il suo lavoro che, dagli anni Ottanta, esprime il peso della terza dimensione nella pittura - ci dice la curatrice, Giovanna Nicoletti - Supporti tradizionali del dipingere (telai di legno e tele) diventano luoghi dove il pigmento si deposita trascinando con sè lo scorrere del tempo. Il colore assume una consistenza trasparente, quasi polverosa, e la luce, passando attraverso le pareti, le rende morbide".
L'artista tedesco lavora, infatti, su quelle che lui definisce "pitture", ovvero pure forme di colore tridimensionale che risultano da una fusione tra pigmenti naturali e resine sintetiche, opere trasparenti in grado di catturare la luce e trattenerla.
Recentemente si è dedicato, in Italia, ad un'installazione per il Museo di Castelvecchio a Verona, ma i suoi lavori sono presenti in alcune tra le principali collezione europee e, lo scorso anno, l'opera "Blu oltremare scuro", è entrato nella Collezione Guggenheim. Alla Galleria porterà una sintesi del suo lavoro, oltre ad un progetto speciale ambientato nel fiume Sarca.
Artista tra i più influenti della sua generazione, Mario Airò lavora cercando di indurre nello spettatore stati d'animo e sensazioni fortemente emotivi attraverso oggetti, immagini, testi, suoni e, soprattutto, fonti luminose.
Per la Galleria Civica Airò ha progettato un'installazione di forte impatto che andrà a segnare sul monte Colodri, attraverso un potente raggio laser, la linea della glaciazione per ricordare la presenza del mare oltre cinque milioni di anni fa.
"La mia prima visita ad Arco è stata un po' come un viaggio nello spazio e nel tempo - ci dice lo stesso artista - Non si può percorrere la valle senza seguire l'impianto medievale dei castelli; non si può percorrere il borgo arroccato al sole e le sue viuzze senza pensare alle zone paludose che c'erano a fondo valle e all'ombra protettrice del castello. La geografia del luogo è così incisiva che tutti gli atti dell'uomo si sono conformati ad essa. Guardandomi intorno, sopraffatto dalla bellezza di tutto ciò, con lo sguardo fisso sul ventre della montagna allisciato dal ghiacciaio che scivola giù, mi sono sentito sott'acqua e ho pensato: il mare era qui".
Mario Airò è nato nel 1961 a Pavia; vive e lavora a Milano.
Ha partecipato a numerose mostre personali e collettive in Italia e all'estero; tra le quali nel 2005 la "1 Moscow Biennale of Contemporary Art", di Mosca; nel 2004 la Biennale di Kwangju e quella al PAC Padiglione d'Arte Contemporanea a Milano. Nel 2001 espone in una personale alla GAM di Torino con: "La stanza dove Marsilio sognava di dormire... e altri racconti", e alla Biennale di Valencia.
Herbert Hamak è nato a Unterfranken, in Germania, nel 1952; vive e lavora a Hammelburg, Bavaria.
Dagli anni '80 la sua attività espositiva lo porta in Europa, in America e in Giappone. Tra le mostre più recenti: nel 2001 "Studio La Città", Verona; "Windows", alla Galerie Tanit di Bruxelles. Nel 2002 espone a Los Angeles, a Tokyo, a Berlino. Le sue opere si trovano nelle maggiori collezioni di arte contemporanea dalla Guggenheim Collection alla collezione Panza di Biumo.
organizzazione: Comune di Arco Assessorato alla Cultura