Matteo Fedrizzi. Madrid.Wiederaufbau3

Mostra

Seconda rassegna prevista per il 2011 da Phf Photoforma di Trento nell’ambito dello Spazio Espositivo Pretto.
Autore dell’evento sarà Matteo Fedrizzi, fotografo di origini trentine, "naturalizzato apolide".
Con il suo lavoro dal titolo: "Madrid.Wiederaufbau3.", Matteo Fedrizzi prosegue la progettualità per l'anno 2011, monograficamente rivolta al tema del paesaggio urbano con il seguente tema: "Le città degli uomini: prospettive a confronto per il racconto espressivo del paesaggio urbano".
Per inaugurare la rassegna | SABATO 7 MAGGIO - AD ORE 18.00 | abbiamo previsto, presso lo Spazio Pretto di Trento (p.zza San Benedetto), di incontrare l'autore e trascorrere questo lieto momento in compagnia di buona musica - offerta dal quartetto jazz "We and She" - e di un aperitivo.

Sembrano astronavi uscite dal limbo dei nostri sogni le immagini di Matteo Fedrizzi. Squarci di luce che emergono, come allucinazioni della visione o luoghi del surreale, dal profondo buio dellenotti di Madrid. Immagini che sembrano costruite per interpretare un aforisma di Kahlil Gibran: “Non si può toccare l'alba se non si sono percorsi i sentieri della notte” o l’acuta osservazione del geniale Picabia: “L'ottimista pensa che la notte sia delimitata da due giorni, il pessimista che un giorno sia delimitato da due notti”.
L’idea di proporre questo autore è venuta da due diverse consapevolezze: la prima riguarda l’idea che il paesaggio urbano possa prestarsi a personali ricerche capaci di trascendere le “noiose” e prevedibili interpretazioni a cui da molto tempo la fotografia (nostrana o meno) ci ha abituato (interpretazioni che, anche se accademiche, letterarie, storiche… Sempre e comunque noiose rimangono…). La seconda è connaturata a questa specifica ricerca. La notte. L’idea di “scavare”, quasi famelicamente, nel buio. Per interpretare, al limite “dell’impossibile fotografico”, ciò che la materia luminosa, emergente dagli spazi reconditi del paesaggio urbano, è in grado di suggerire e di suggestionare…
Per comprendere questo lavoro è necessario rifarsi alla formazione di Matteo Fedrizzi e al suo background professionale. Una cosa che diviene ancor più evidente se, cercando una chiave di lettura, per questa sua (ri)costruzione segnica [“Wiederaufbau” significa “ricostruzione”], ci si reca a far visita al suo sito. Qui si ritroveranno pesanti indizi di autentica coerenza fra ciò che questo lavoro propone e le altre attività di ricerca fotografica di Matteo Fedrizzi. L’autore, ecco svelato l’arcano, possiede una fortissima sensibilità grafica poiché di questo (ma non solo di questo), egli si occupa per mestiere. Le fotografie di questa serie, e di tutte quelle realizzate nelle sue attività di ricerca, sono caratterizzate da un’assoluta eleganza formale e figlie di un preciso studio compositivo. Un’interpretazione della propria “photo poétique” resa possibile sia dal tessuto formativo in cui Matteo ha sviluppato la propria preparazione, sia dalla dimensione professionale in cui egli opera.
Matteo Fedrizzi, imprevedibile giocoliere della luce, “smonta” e “rimonta” le luci della notte per farne tasselli luminosi che offre, con genuina onestà intellettuale, allo sguardo dei fruitori.
L’autore sembra volerci indicare una strada ben precisa: ruotate, per qualche istante, il magico caleidoscopio della visione convenzionale e scoprite quante cose, inaspettate, possono disvelarsi ai nostri occhi [si veda, proprio per questo specifico aspetto, quanto descritto dall’autore al successivo paragrafo: “Verità e metamorfosi”].


organizzazione: Phf Photoforma