Maurizio Cattelan progetto speciale

Mostra

Un evento eccezionale, la laurea ad honorem attribuita a Maurizio Cattelan dalla Facoltà di Sociologia dell'Università di Trento, è l'occasione per presentare un nuovo progetto dell'artista promosso dalla Galleria Civica di Arte Contemporanea.
Dal 31 marzo al 26 settembre 2004 Maurizio Cattelan si insinua tra i muri dell'Università di Trento, occupando l'ingresso della facoltà. Aggiungendo un nuovo personaggio al suo teatro dell'assurdo, Maurizio Cattelan continua il suo personale elogio della follia, celebrato questa volta proprio nel cuore della comunità scientifica più rispettata.
Attacco diretto all'autorità della scuola, ma anche disarmante ritratto dell'artista da cucciolo, l'opera di Maurizio Cattelan gioca con la tradizione contestataria della facoltà di Sociologia trentina, ma si rifà anche a una storia centenaria di insubordinazioni e riti carnevaleschi contro dottori e professori. Al contempo un tributo alla saggezza popolare e uno sberleffo contro qualsiasi ordine costituito, la scultura di Maurizio Cattelan ritrae un mondo alla rovescia, continuando la ricerca dell'artista, sempre a caccia di nuove strategie per mettere a soqquadro l'universo.

Martedì 30 marzo
laurea ad honorem a Tina Anselmi e Maurizio Cattelan
ore 15.00-17.30 Sala della Filarmonica via Verdi 30

Inaugurazione dell'opera
ore 18.00 Facoltà di Sociologia Università di Trento Via Giuseppe Verdi 26

Festa di laurea
ore 20.00 Mensa dell'Opera Universitaria Santa Chiara via S. Croce 67
Se poco o nulla si sa dell'intervento artistico che Maurizio Cattelan rivelerà il 30 marzo alle 18.00 presso la Facoltà di Sociologia, molto più chiaro è invece lo svolgimento della "festa di laurea" che si aprirà dalle 20.00 presso la mensa universitaria del Santa Chiara (in via Santa Croce 67) grazie all'organizzazione della Galleria Civica e dell'Opera Universitaria che supportano la coreografia e l'ideazione degli studenti della Facoltà. Chiari almeno sono i fini, anche se non certi i risultati. Una sorta di contrappasso, o di legge del taglione, per cui il Maurizio internazionale, salito alle ribalte delle cronache artistiche per i suoi sberleffi e i suoi scherzi contro il mondo dell'arte e le autorità di ogni genere, questa volta dovrebbe essere preso di mira dagli studenti cercando proprio di rendergli pan per pariglia. Riusciranno i nostri eroi ad attaccarlo al muro con larghe strisce di nastro adesivo come lui ha fatto con De Carlo, o a lanciargli il meteorite con cui Cattelan ha steso a terra l'immagine del Papa? Lo saprà chi domani parteciperà alla festa di laurea, dove non mancherà allegria e musica. L'ingresso è gratuito, per gli studenti dietro presentazione di tessera dell'opera universitaria.

Maurizio Cattelan è il principale artista italiano, riconosciuto dalla critica internazionale, dalla presenza nelle istituzioni e nei musei più importanti al mondo e da quotazioni di mercato che l'hanno imposto tra i nomi più solidi dell'arte di oggi. Nato a Padova nel 1960, dopo esperienze che l'hanno condotto a compiere i lavori più disparati, Cattelan inizia ad attirare l'attenzione del pubblico e della critica agli inizi degli anni Novanta. Da sempre l'artista mostra nel suo lavoro un interesse per le vicende sociali e politiche del nostro tempo, unito tuttavia a una profonda e personale sensibilità poetica che trasforma la cronaca in icone e simboli completamente stravolti. Nel 1993 Cattelan è invitato per la prima volta alla Biennale di Venezia, nella sezione Aperto, dove adotta la sua tattica dell'assenza affittando lo spazio a una ditta di profumi che vi allestisce un cartellone pubblicitario. Ancora sarà invitato alla Biennale a rappresentare l'Italia nel 1997, insieme a Enzo Cucchi e Ettore Spalletti, dei quali attacca le opere con piccioni imbalsamati, biciclette abbandonate e pali da costruzione. Di nuovo alla Biennale nel 1999, Cattelan seppellisce un fachiro sotto terra, mentre nel 2001 presenta La Nona Ora (una scultura iperrealista del Papa colpito da un meteorite) e lancia il primo progetto satellite nella storia della Biennale: Hollywood è una replica perfetta della celebre scritta californiana installata in una discarica sulle colline di Palermo.
Dal 1994 Maurizio Cattelan vive a New York e continua le sue peripezie nei musei e nelle collezioni di tutto il mondo. Nel 1998 al MOMA assolda un attore e gli fa indossare una maschera di Picasso, degradando il maestro dell'arte moderna al ruolo di mascotte. Nel 2001 al Färgfabriken di Stoccolma l'artista presenta un ritratto di Hitler bambino, sorpreso in un gesto di preghiera, nello stesso anno a New York espone due poliziotti paralizzati in un atto di resa. In meno di dieci anni le piccole rivoluzioni di Maurizio Cattelan lo hanno portato a esporre nelle più importanti istituzioni dedicate all'arte contemporanea tra cui: Castello di Rivoli, Bojmans Museum, Migros Museum, Kunsthalle Basel, Centro Pompidou, LA MoCA, Jumex Collection, Biennale di Istanbul, Biennale di Sidney, Manifesta. Nel 2003 l'ennesima apparizione alla Biennale di Venezia con Charlie, un bambino monello telecomandato che con il suo triciclo intralcia impertinente i passanti.
L'attività di Maurizio Cattelan si è recentemente allargata ad altri ambiti e funzioni del mondo dell'arte, in un continuo gioco di ruoli e sconfinamenti di identità: con Paola Manfrin realizza la rivista di immagini rubate “Permanent Food”. Con Massimiliano Gioni e Ali Subotnick apre a New York la microgalleria “The Wrong Gallery” e dirige “Charley”, una rivista di primizie artistiche newyorkesi.
In occasione dell'intervento a Trento, il numero 8 di “Work. Art in progress”, la rivista della Galleria Civica, esce con una serie di testi e di immagini che ricostruiscono la carriera dell'artista e ne approfondiscono gli aspetti sociologici e filosofici, ripercorrendo le motivazioni che hanno indotto la facoltà trentina a conferire l'onorificenza all'artista più irrequieto dell'arte contemporanea.