Medieval Gypsies

Musica

Dicastelincastello

Saranno i suoni antichi e le leggende di un tempo che lunedì 4 AGOSTO daranno vita ad un grande spettacolo di musica, teatro e video 3D nella stupenda cornice del Prato della Lizza, al Castello di Arco .
SArà un appuntamento particolarmente coinvolgente per chi ama immergersi nella musica che riecheggia le sonorità antiche e nelle leggende che si perdono nella notte dei tempi: un teatro concerto con protagonista una banda di menestrelli che vagando tra i villaggi, narrano ai popoli di avventure, verità e storie bizzarre vissute nel loro continuo viaggio.
In questo show lo spettatore viene calato in una realtà incantata, grazie alla sinergia della fusione di musica/teatro/video 3D, che creano una fusione unica nel proprio genere.
Il copione è di Michele Roat, le animazioni video 3D sono di Stefano Benedetti, mentre le musiche saranno eseguite da Mauro Borgogno, chitarrista e leader del gruppo, accompagnato da Antonio Floris (che cura anche la regia insieme a M. Roat) e da Catia Borgogno, Luca Ruffini, Valerio Dalvit e Gianni Stelzer.

Il progetto Medieval Gypsies di Mauro Borgogno nasce nel 2010 come band tributo a Blackmore’s Night, vi fanno parte noti e validi musicisti trentini, alcuni professionisti.
Si tratta di uno spettacolo musicale unico nel suo genere, con aggiunta di parte teatrale e proiezioni 3D, ideale per ambientazioni medievali, manifestazioni a tema medievale/rinascimentale.
Trova sua locazione ottimale nei castelli o nei pressi di antichi edifici storici.

I brani sono tutti di Blackmore’s Night, ispirati ad arie tipiche dell’epoca e arrangiati in chiave moderna pur conservando le sonorità antiche.
Ai brani musicali è stato aggiunto un testo teatrale curato da Michele Roat, con protagonista una banda di menestrelli che vagando tra i villaggi, narra ai popoli di avventure, verità e storie bizzarre vissute nel loro continuo viaggio. In questo show lo spettatore viene calato in una realtà incantata, grazie alla sinergia della fusione musica/teatro, proiezioni, scenografie, costumi e suoni antichi.

Il testo teatrale si allaccia al contenuto dei brani seguendo un filo logico conduttore con richiami al luogo dove si svolge lo spettacolo.
Nei vari break teatrali interagiscono anche alcuni attori esterni, interpretando dei personaggi che cambiano abito e figura in relazione al copione.
Per il 2014 sono state aggiunte delle animazioni professionali 3D realizzate per questo spettacolo da Stefano Benedetti, che vengono proiettate su un fondale in retropalco di 7 per 5 m. su schermo gigante.
Musica, scenografie, interpretazioni, costumi e testo, sono particolarmente curati in specifica sinergia con la magica ambientazione naturale del luogo.
E' una proposta unica nel suo genere, brillante, raffinata e professionale, adatta a tutti, ormai convalidata dal grande successo degli anni scorsi.

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CASTELLO DI ARCO
Orari: tutti i giorni 10.00 -19.00
(ultima visita un’ora prima della chiusura)
Ingresso: 3,50 euro
Arco - Via Castello, 10
Tel. 0464 510156
www.comune.arco.tn.it

La prima menzione del castello di Arco si ha in un documento del 1196, quando Federico d’Arco - pur rimanendo il bene proprietà della comunità - conferma il suo diritto sul castello, ossia rivendica per sé l’amministrazione e la difesa del territorio ad esso afferente. La fortificazione venne edificata su un sperone roccioso, posta a controllo di un territorio compreso tra il basso Sarca e l’alto Garda. La storia del castello è strettamente legata alla dinastia dei d’Arco, presenti nella zona già dai primi decenni del XII secolo. I successivi scontri avvenuti nel 1267 con i signori di Sejano per l’egemonia territoriale, portarono i d’Arco, usciti vincitori, ad acquisire via via sempre più potere, tanto da divenire una delle famiglie più influenti del Principato. Dal Duecento a tutto il Quattrocento il castello dovette affrontare due secoli di lotte, minacce e interferenze politiche, spesso risolte con accordi diplomatici. Il Principato vescovile di Trento, che ne manteneva la proprietà, lo vendette a Mastino II della Scala, signore di Verona; tuttavia i d’Arco mantennero il controllo e l’amministrazione del castello, quali feudatari. La conquistata delle truppe di Gian Galeazzo Visconti dell’intera area determinò la necessità per i d’Arco di allearsi con i milanesi. Nel 1413, in seguito a un ulteriore cambio di alleanza, i d’Arco divennero conti dell’Impero. A fine Quattrocento il castello subì un assedio veneziano: il borgo venne distrutto, ma la fortificazione resistette. Nel 1703, con l’arrivo del generale francese Vendôme, il castello fu posto sotto assedio: le difese si opposero per otto giorni, finendo poi per capitolare. Una volta saccheggiato, le truppe francesi lo distrussero, dando l’avvio alla successiva spogliazione e decadenza. Il castello, un tempo complesso di straordinaria vastità, come testimonia il celebre affresco del Dürer del 1495, si presenta oggi allo stato di rudere. Poco o nulla si è salvato delle cinte murarie e dei bastioni che scendevano dal castello a protezione del borgo. Delle strutture che erano parte del castello, oggi si conserva la Torre Grande simbolo, della fortificazione stessa. Il recente restauro condotto sul complesso ha permesso di individuare uno straordinario ciclo di affreschi di tema cortese, preziosa testimonianza della pittura gotica in ambito trentino.