Merce Cunningham Dance Company (Usa)
Effetto Cunningham
Merce Cunningham Dance Company USA
Pond Way (1998)
coreografia Merce Cunningham
musica Brian Eno (New Ikebukuro for 3 CD Players)
costumi Suzanne Gallo
scena Roy Lichtenstein (Landscape with Boat 1996)
luci David Covey
Pond Wayovvero La via dello stagno, è stato creato nel 1998, e rappresenta un ulteriore studio sulla natura di Cunningham dopo Beach Birdse Rain Forest. È un opera lirica, contemplativa e sensuale. Scrive Cunningham: Gli stagni sono una forma di vita: paludi, ninfee, un paradiso per gli uccelli, infiniti strati di diverse attività. Solitamente Cunningham evitava di dire agli scenografi che collaboravano con lui che cosa dovessero fare, ma in questo caso, avendo visto la recente esposizione di Roy Lichtenstein Landscapes in the Chinese Style (a sua volta ispirata ai paesaggi monotipo di Edgar Degas) aveva chiesto allartista di realizzare un fondale in quello stile. Lichtenstein morì prima di terminare lopera, ma sua moglie, Dorothy autorizzò Cunningham a scegliere una delle opere della mostra Landscape with Boate a ingrandirla per la scenografia dello spettacolo. I costumi di Suzanne Gallo sono di seta bianca, nascondono e lasciano intravedere la forma dei corpi dei danzatori. La musica è di Brian Eno, New Ikebukuro(3 CD player che si mettono a caso). La prima rappresentazione è avvenuta nel gennaio 1998 allOpéra di Parigi, la prima rappresentazione americana nellaprile dello stesso anno a Berkley in California.
Native Green (1985)
coreografia Merce Cunningham
musica John King (Gliss in Sighs)
scena, luci e costumi William Anastasi
luci ricostruite da Aaron Copp
Creazione finanziata in parte da un dono in memoria del critico Edwin Denby, morto nel 1983, Native Green è una composizione per tre coppie il cui movimento è sviluppato intorno a quattro parti del corpo: le gambe, il torso, le braccia e la testa. Metodo che ricorda certe danze precedenti come Untitled Solo, ma qui i movimenti di ogni parte non sono combinati arbitrariamente, ma passano da una parte allaltra del corpo (anche se la loro successione è determinata dal caso). Questo dona al movimento una caratteristica che ricorda i fremiti degli uccelli e alla fine del pezzo, i danzatori raccolgono un tubo in plastica posto sul fondo della scena e vi si appoggiano per riposarsi come se fossero uno stormo di uccelli. La musica di John King, Gliss in Sighs, è composta per un violino elettrico fatto appositamente da Max Mathews e da tre cassette pre-registrate. Il décor di Anastasi è una sorta di tela, dipinta da lui stesso, con segni rossi e neri e una grande linea in diagonale; i costumi sono realizzati allo stesso modo, con dei segni fatti direttamente sui costumi.
Biglietti in vendita dal 15 marzo presso:
Mart dal martedì alla domenica ore 10-18
Teatro Sociale di Trento dal lunedì al sabato ore 16-19
Auditorium Santa Chiara di Trento dal lunedì al sabato ore 10-19
Casse Rurali Trentine convenzionate in orario di sportello
nel teatro unora prima dellinizio degli spettacoli
Sounddance (1975)
coreografia Merce Cunningham
musica David Tudor ("Untitled")
scena e costumi Mark Lancaster
luci Aaron Copp e Mark Lancaster
Presentata per la prima volta nel 1974 come work in progress durante un event e nella trasmissione televisiva A Video Event, la produzione Sounddance ha debuttato nella sua forma definitiva nel mese di marzo del 1975 al Music Hall di Detroit con Merce Cunningham come solista principale. Dichiara Cunningham: "Ho coreografato Sounddancedopo nove settimane passate all'Opéra di Parigi. Avevo talmente sofferto lì, che ho provato un sollievo straordinario nel riprendere il lavoro con la mia compagnia, come un'esplosione. Avevo voglia di una pièce vigorosa, rapida, complessa. Il titolo viene dai Finnegans Wake di Joyce: "All'inizio c'era la sounddance". La sala prove di Parigi era molto piccola e avevo voglia di lavorare su un simile spazio, compatto, con un'energia che resta sempre a alto livello. Anche se dura soltanto diciassette o diciotto minuti, la coreografia è molto faticosa. Le entrate e le uscite avvengono attraverso una struttura in tela, installata sul fondo della scena. Alla fine i danzatori sono scaraventati dentro come in un tunnel aerodinamico". La coreografia è rimasta nel repertorio della compagnia fino al 1980. Una nuova versione del lavoro, rimontato da Chris Komar e Meg Harper è stata rappresentata nel 1994 al City Center di New York con una nuova scenografia di Mark Lancaster e sulla partitura rivisitata di Tudor. La versione attuale di Sounddance, di nuovo rivisitata da Meg Harper è nata nel febbraio 2004 all'Università di Berkley in California. È questa la versione che vedremo al festival roveretano.
organizzazione: P.A.T. Assessorato alla Cultura - Comune di Rovereto Assessorato alla Cultura - Mart - Associazione Incontri Internazionali di Rovereto - Centro Servizi Culturali S. Chiara di Trento