Messer Lievesogno e la porta chiusa
Se la musica incontra la favola si torna all'inizio, a quell'origine di tutti noi che sono i racconti ascoltati dai bambini, sospesi nel tempo e nello spazio. Attraverso una "trasfigurazione fantastica" le parti del corpo e la mente, unitamente al sogno, diventano in questa fiaba dei personaggi e ci mostrano una storia allegorica sul sognare come via privilegiata della conoscenza, ma anche dell'amore e dell'arte. Nella nostra "favola musicale" sono in scena vari personaggi collocati in un'epoca remota, tardo medievale, viventi tra un Palazzo ed un borgo campestre. La storia presenta Sua Altezza Pensa, appunto la ragione astratta che è capace di totale dominio sull'umanità e che ha imprigionato nel suo algido palazzo sul Monte Logos anche il sogno, che è Messer Lievesogno. Con questa prigionia tutta l'umanità è stata privata della possibilità di sognare ed è sottomessa alla ragione. Anche l'unico figlio di Sua Altezza, il malinconico Principe Concetto, soffre per questa clausura e vorrebbe andare nel mondo: poter amare e soffrire persino, vorrebbe provare emozioni e toccare le cose, annusare gli odori
DATA INIZIO PREVENDITA: 18/10/2000 - LUOGHI PREVENDITA: Cassa del Teatro Auditorium S.Chiara
AUTORE: Carlo Galante - ESECUTORE: direttore Fabio Maestri - REGISTA: Cristina Pietrantonio - COMPAGNIA: Centro Servizi Culturali S. Chiara di Trento - Fondazione Arena di Verona
organizzazione: Centro Servizi Culturali S. Chiara