Michele Gamba
DIRETTORE D'ORCHESTRA
MICHELE GAMBA
VIOLONCELLO
SANDRO LAFFRANCHINI
ORCHESTRA
ROBERT SCHUMANN:
OUVERTURE DA "HERMANN E DOROTEA", OP. 136
ROBERT SCHUMANN:
CONCERTO PER VIOLONCELLO IN LA MINORE OP. 129
ROBERT SCHUMANN:
OUVERTURE DA" LA SPOSA DI MESSINA", OP. 100
ROBERT SCHUMANN:
OUVERTURE DA "SCENE DAL FAUST DI GOETHE"
ROBERT SCHUMANN:
OUVERTURE DA "GENOVEVA", OP. 81
Come già per Beethoven e per Mendelssohn, anche per Schumann l’ouverture è un’opera fondamentalmente autonoma, che in alcuni casi non “apre” nulla, ma diventa un brano sinfonico a sé.
È questo il caso delle ouverture La sposa di Messina (da Schiller) ed Hermann und Dorothea (da Goethe), in cui fa capolino la Marsigliese in omaggio ai grandi ideali della Rivoluzione Francese.
Goethe torna nelle Scene dal Faust, in cui Schumann si confronta con un progetto accarezzato già da giovane e su cui lavorò per quasi 10 anni. Altro lavoro sofferto, seppur relativamente rapido, fu la Genoveva, l’unica opera lirica di Schumann. Il libretto di Reinick è tratto dalla rilettura romantica della figura medievale di Genoveffa, donna a torto ripudiata che trova salvezza nella natura.
L’incontro tra Schumann ed Hebbel, la cui tragedia fornì la base per il libretto, fu quasi surreale: ammiratori l’uno dell’altro, quando i due furono l’uno di fronte all’altro, passarono quindici minuti a fissarsi senza aprire bocca, per poi alzarsi, salutarsi e non rincontrarsi mai più.
A completare questo programma schumanniano, Michele Gamba dirige il celebre Concerto per violoncello e orchestra con Sandro Laffranchini, primo violoncello del Teatro alla Scala. Composto nel 1850 in un periodo di grande felicità creativa, bastarono meno di 20 giorni a Schumann per scrivere e orchestrare l’intero Concerto.
Schumann non ebbe mai modo di ascoltarlo dal vivo: nel 1854 venne internato nel manicomio di Endenich dopo il tentato suicidio. Non ne uscirà fino alla morte, avvenuta nel ’56, a soli 46 anni.