Mille Corde
Battista Lena, Biondini, Marcello Di Leonardo, Casati, Bulgarelli, Orchestra a plettro senese
BATTISTA LENA come jazzman lo si ricorderà spesso a fianco di Roberto Gatto ed Enrico Rava (con cui ha collaborato nel progetto 'operistico'). Lena è di Viareggio, classe 1961.Ha suonato anche musica contemporanea con il gruppo Caronte e tenuto master class a Siena. Insomma, un artista eclettico e curioso, una bella realtà del jazz italiano dell'ultimo decennio. Nell'ambito jazzistico é attivo dall'85, inizia in seguito a collaborare con Roberto Gatto con il quale incide 5 CD. Dal '91 ha preso parte a diversi progetti con Enrico Rava compiendo numerose tournee in Europa, con Rava ha registrato "Rava l'opera và" miglior disco dell'anno nel '94. È stato docente di chitarra ai corsi di perfezionamento di Siena Jazz. Ha suonato,fra gli altri, con Daniel Humair, Jon Christensen, Billy Cobham, Palle Danielsson, J. F. Jenny Klarke, Richard Galliano, john Scofleld, Enrico Rava, Massimo Urbani ecc. Ha collaborato nell'ambito della musica contemporanea con il Logos Ensemble, il Gruppo Caronte e il compositore Tonino Battista. Ha realizzato il progetto "Banda Sonora" (Label Bleu) che coinvolge 60 musicisti ottenendo numerosi riconoscimenti in Italia e all'estero. Di recente ha debuttato a Umbria Jazz il progetto "Mille Corde" (Egea) con l'Orchestra a Plettro Senese e un sestetto di solisti quali F.resu, Coscia, Mirabassi, Pietropaoli e Di Leonardo. Ha partecipato con propri progetti a numerosi festivals fra i quali: Umbria Jazz, Sagra Musicale Umbra,Atina Jazz, Ravenna Jazz, North Sea Jazz Festival, La Villette Paris, Nevers, Amiens, Le Mans, Brotfabrik Frankfurt, Bonn, Oporto, Salonicco, Pechino, Shangai
Il mandolino, come sapete, é il marito della pizza. Questi due non sono come noi, questi non litigano mai, non cambiano mai; noi crediamo di essere cambiati e loro sempre li a dirci che non è vero, che siamo e saremo sempre i soliti italiani. Ma avete mai pensato se ci fosse toccato in sorte un'altra accoppiata, che so, Kiwi e Ocarina? Rapa e Balalaika? Quindi contentiamoci. Con il mio precedente lavoro "Banda Sonora" mi trovavo in situazioni curiose: mi capitava di partecipare a impegnatissime rassegne accanto a compositori di provenienza accademica, altre volte prendevo parte alle felliniane "Sagre dello Gnocco". Mi piaceva molto e sentivo che mi assomigliava. Ho incontrato per caso l'Orchestra a Plettro Senese. Al caso delego le mansioni noiose quando sono indeciso sulla via da prendere, e dal caso aspetto segnali. Le orchestre a plettro sono cugine un po' sofisticate e snob delle Bande (nonché sorelle minori delle Orchestre d'archi senza le temibili difficoltà tecniche di questo tipo di strumenti).Con questa orchestra amatoriale, "circolo mandolinistico" come si diceva una volta, forse potevo giocare ancora; per me che tendo un po' al romitorio lavorare con 40 musicisti è una delle poche occasioni che ho per sentrmi un essere sociale e democratico. Ho perfino l'illusione di fare qualcosa di utile! Dato che non mi interessa molto l'esecuzione perfetta (Tonino Miscenà si arrabbia moltissimo), mi piace l'orchestra amatoriale dove la musica prenda forma lentamente, prova dopo prova, settimana dopo settimana; dove l'errore cioè la piccola imprecisione, l'indecisione ritmica diventa un valore aggiunto alla musica. Il rapporto con la nostra tradizione, popolare e colta, credo che sia molto importante. Tuttavia la tradizione da una parte ti dà La Forza come in Stars Wars ma dall'altra. se ti volti indietro troppo spesso, diventa Kriptonite: paralizzante. Appena sento questo le infilo un dito nell'occhio. Quindi: caso, imperfezione, tradizione, dita negli occhi e Jazz per correre su un'autostrada che in qualche città porterà. Con un po' di pizza naturalmente. (Battista Lena)
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