Miroirs de Vie

Danza

Oriente Occidente 2008
Danza

Legend Lin Dance Theatre - Taiwan
Miroirs de Vie
prima nazionale

Coreografia Lee-Chen Lin
Luci Kuo-Yang Cheng
Musicisti Yu-Wen Lu, Cheng-Chung Wang, Hao-Hsiang Hsu
Suono Kuo-Fei Chang
Fotografia Tien-mou Chen
Video Hsin-yi Chen
Regia Tien-Mou Chen
Costumi Chin Yang
Direzione tecnica Tzu-Wei Cheng
Assitente tecnico Yu-Chun Liao
Produzione Nien-Chou Chen
Produzione esecutiva Chun-Chun Yang, Wen Huang, Shyh-yu Yang
Assistente Chia-Chi Chang
Danzatori Bi-Jue Tsay, Yen- Chen Lin, Hsiu-Hsia Wu, Ming-Ching Wu, Jia-sui Wu, Jui-Yu Lin, I-Chun Kuo, Chien-Yi Wang, Tzu-Ting Wang, Chi-Shun Chen, Chieh-Wen Cheng, Ming-wei Lee, Shaw-chi Chen, Yen-Ning Ping, Chun-Feng Lin, Jian-Hung Lin, Cheng-Tsung Lin, Shian-Ting Chen, Yao-Ting Huang, Tai-Yueh Chen

durata 90 minuti

Miroirs de Vie è lo spettacolo emblema della Legend Lin Dance Theatre. Questa compagnia di Taiwan è stata fondata dalla coreografa Lee-Chen Lin allo scopo di salvaguardare attraverso la danza la vitalità e la memoria dell’identità culturale originaria del paese. Lee-Chen Lin ha cominciato a farsi notare come insegnante e coreografa negli anni Settanta, firmando spettacoli di massa per centinaia di persone e produzioni solistiche. Nonostante l’apprezzamento dimostratole da pubblico e critica, interrompe per alcuni anni l’attività per dedicarsi alla famiglia, ma poi torna alla coreografia, preoccupata di fronte al declino delle arti tradizionali del suo paese schiacciate dall’invasione della cultura occidentale. Miroirs de Vie è un lavoro del 1995, applaudito in Europa al festival di Avignone nel 1998. Due anni dopo la coreografa è invitata alla Biennale di Lione dove con Hymne aux Fleurs qui passent si aggiudica il Prix du Public.
Miroirs de Vie è stato riallestito da Lee-Chen Lin nel 2006 al National Theatre di Taipei. La fonte d’ispirazione è una cerimonia all’aperto daoista, il Jiao. Si tiene al Festival dei Fantasmi durante il settimo mese lunare quando gli spiriti rabbiosi dei morti trascurati hanno il permesso di tornare nel mondo dei vivi. Lee-Chen Lin è cresciuta nella città di Keelung dove il Jaio è stato praticato per secoli: la bellezza e il potere ipnotico della cerimonia le appartengono intimamente. La ricerca delle origini, il culto della terra come “santuario dell’anima” trovano forma in uno spettacolo costruito nel rispetto dei rituali popolari e religiosi: un’estetica dal tempo sospeso nella quale la danza, i costumi avvolgenti, i colori e la cura dei gesti ci consegnano l’eco di grandi storie lontane attraverso un legame stretto tra forme teatrali trasmesse di generazione in generazione e la fede nei riti propiziatori di purificazione.


organizzazione: Ass. cult. Incontri Internazionali di Rovereto