Mondi al crepuscolo
Venerdì 21 agosto a partire dalle 18.30 doppio appuntamento a Pieve Tesino: dopo la proiezione del documentario “L’occhio borghese” alla presenza dei registi Luciano Happacher e Michele Moser, seguiranno un momento di aperitivo e una serata di testimonianze per ricordare i profughi del Tesino.
Mondi al crepuscolo
Storie dal Trentino a cavallo della Grande guerra
“L’occhio borghese. Il Trentino alla vigilia della Grande Guerra nella fotografia di Giovanni Pedrotti” (Italia, 2014, 19’) un’opera che riscopre un poliedrico personaggio e che attraverso il suo raffinato obiettivo mostra il volto senza tempo della laboriosa società trentina di inizio secolo. Il documentario, realizzato da Luciano Happacher e Michele Moser, analizza infatti la figura di Giovanni Pedrotti (1867-1938), un gentiluomo, un montanaro, un irredentista, un fotografo che ritrae un Trentino ancora ignaro dall’imminente tempesta bellica.
Alla proiezione, che si terrà alle 18.30 nell’aula magna del Centro Studi Alpino dell’Università della Tuscia a Pieve Tesino (a pochi metri di distanza dal Museo Casa De Gasperi), insieme ai registi Luciano Happacher e Michele Moser interverrà anche Katia Malatesta della Soprintendenza per i Beni culturali.
L’opera è prodotta da Wasabi filmakers è una piccola ma vivace realtà trentina, frutto dell'incrocio tra diverse esperienze e competenze, integrato per offrire una comunicazione ad ampio raggio.
Alla proiezione, che termina proprio con la dichiarazione di guerra del Regno di Italia all’Impero asburgico (in cui all’epoca era incluso anche il Trentino ), seguirà, alle ore 20, un aperitivo e successivamente Maria Avanzo e Graziella Menato presenteranno la serata “Ricordo dei profughi del Tesino”. Dopo la guerra nulla sarà più come prima, ma al tramonto di un mondo seguirà ben presto l’alba di un tempo nuovo,che inizia a costruirsi proprio all’interno del dramma della guerra. Tra fotografie e testimonianze inedite, il racconto di un popolo, quello tesino, stretto nella morsa dei fronti e costretto a lasciare la propria valle e a disperdersi per le regioni del Regno d’Italia, segna l’avvio di una nuova stagione, germogliata proprio dalle difficoltà e dai dolori di quegli anni sciagurati. Una vicenda locale che diviene emblema di un dramma collettivo, che non risparmiò civili ed innocenti, narrata da due donne, discendenti di quegli stessi profughi e accomunate dall’urgenza di ricordare e raccontare la storia della propria gente.
organizzazione: Fondazione Trentina Alcide De Gasperi