Morra

Teatro

Solstizio d'estate

Teatrolabrys
Morra
di e con Roberto Capaldo
regia di Fabrizio Di Stante
ritmi percussivi dal vivo di Simone Di Bartolomeo
maschere in cuoio di Ascanio Celestini

Morra è l’amara, ironica risata su un pezzo d’Italia in cui si nasce e si muore a ritmi elevatissimi.
La grande tradizione della Commedia dell’Arte viene rivisitata da un contemporaneo Pulcinella che si ritrova a monologare con il pubblico “di quei tre o quattro fatti che conosce”. I fatti sono quelli della cronaca legata alle vicende camorristiche degli ultimi anni, quelle che Roberto Saviano ha coraggiosamente portato alla luce nei suoi scritti. In particolare uno: la storia di Ernesto (in vita Attilio Romanò), giovane lavoratore di Scampìa (il quartiere dormitorio delle vele di Napoli), “ucciso per mano della camorra, ma che con la camorra non c’aveva niente a che fare”.
Il contenuto dell’atto unico è tragico per i fatti reali citati: migliaia di morti ammazzati dal 1979 a oggi in una guerra non riconosciuta e tuttavia palese. Ma è anche comico perché nell’interpretazione teatrale l’attore, pienamente immerso nella sua parte di “maschera”, il pauroso ma chiacchierone Pulcinella, fra salti, giochi di parole e coinvolgimenti dialettici, diverte, seppur amaramente: con l’ausilio delle tante maschere che via via calza si trasforma di volta in volta nei guappi, nelle vittime, nei latitanti, nei boss. Personaggi che hanno nomi e cognomi: Ernesto e sua moglie Natalia, da una parte, i membri della famiglia Di Lauro, gli scissionisti e Raffaele Cutolo, dall’altra.
Ogni riferimento a persone o fatti realmente esistiti è puramente necessario.

PREMIO NAZIONALE BORSELLINO 2008 PER L’IMPEGNO SOCIALE E CIVILE
PREMIO NAZIONALE CALANDRA 2007 COME MIGLIOR SPETTACOLO E MIGLIOR REGIA


organizzazione: Gruppo Arte Mezzocorona