Motus / Nella Tempesta
Drodesera > Centrale di Fies 2013
Motus
Nella Tempesta
uno spettacolo di Motus 2011>2068 AnimalePolitico Project
ideazione e regia Enrico Casagrande, Daniela Nicolò
con Silvia Calderoni, Glen Çaçi, Ilenia Caleo, Fortunato Leccese, Paola Stella Minni
drammaturgia Daniela Nicolò
assistente alla regia Nerina Cocchi
suono e video Andrea Gallo, Alessio Spirli (Aqua Micans Group)
organizzazione e produzione Elisa Bartolucci
comunicazione e promozione Sandra Angelini, Lisa Gilardino
logistica Valentina Zangari
distribuzione per la Francia Ligne Directe (Judith Martin)
co-produzione Festival TransAmériques (Montréal), Théâtre National de Bretagne (Rennes), Parc
de la Villette (Parigi), La Comédie de Reims Scène d'Europe (Reims), Kunstencentrum Vooruit vzw (Gent), La
Filature - Scène Nationale (Mulhouse), Festival delle Colline Torinesi (Torino), Associazione Culturale dello Scompiglio (Vorno), Centrale Fies (Dro), L'Arboreto Teatro Dimora (Mondaino)
con il sostegno di ERT (Emilia Romagna Teatro Fondazione), AMAT, La Mama (New York),
Provincia di Rimini, Regione Emilia-Romagna, MiBAC
in collaborazione con/in collaboration with Teatro Valle Occupato (Roma), Angelo Mai Occupato (Roma), Macao (Milano), S.a.L.E. Docks (Venezia)
Motus ringrazia Voina, Judith Malina, Giuliana Sgrena, Darja Stocker, Mohamed Ali Ltaief, Anastudio, Exyzt, Mammafotogramma, Re-Biennale e tutti i partecipanti ai vari/MucchioMisto Workshop
Ferite, conflitti di oggi e visioni allucinate del futuro, tra utopie e distopie Navighiamo un po alla deriva fra le epoche, leggendo Huxley, Dick, London, Thoreau Durante il viaggio troviamo linnesco: La tempesta di Shakespeare, play-within-the-play, che con stupore e irriverenza decidiamo di sbranare, per andare sempre più a fondo nellistanza che esonda da tutti i personaggi: il desiderio di libertà. Scegliamo di utilizzare la temporaneità dellevento scenico per creare una Zona Altra, di fondare una sorta di Istant Community dove anche la comunità-pubblico ha un ruolo attivo e determinante. In quanto animali politici creiamo in scena unesperienza di riappropriazione, sia degli spazi, sia dellesperienza in sé, sempre immersi nella tempesta dove non si inscena un mondo che finisce, ma un mondo che comincia.
Pensando alla tempesta ci è venuto in mente che il primo rifugio è una coperta: la coperta è la prima cosa che danno ai naufraghi.
Chiediamo al pubblico di portare con sé una coperta, piccola, grande, vecchia, nuova, leggera, pesante.
Le doneremo a "Non laviamocene le mani" un comitato speciale per una cultura dell'accoglienza.
FB: Non laviamocene le mani
www.motusonline.com
organizzazione: Il Gaviale