Neofascismo in grigio
La destra radicale tra l'Italia e l'Europa - di e con Claudio Vercelli
Il neofascismo ritorna, in Italia e in Europa. In forme ingannevoli, mutevoli, capace di adattarsi al pari di un camaleonte. Da un classico nero a un inquietante grigio.
Obbligato per decenni ai margini del dibattito politico per il suo apparente anacronismo, il neofascismo, nelle sue diverse declinazioni storiche, ha invece riassunto oggi le vesti di uno scomodo convitato.
Non è il ritorno a vecchie organizzazioni che si erano incaricate di raccogliere, in età repubblicana, il lascito mussoliniano. Men che meno degli spettri, mai del tutto dissoltisi, di quest’ultimo. Semmai assistiamo a una riformulazione culturale e antropologica della sua attualità in quanto sistema di rapporti e relazioni politiche per i tempi a venire.
L’asticella non è rivolta al passato bensí al futuro.
Se le società europee si trasformano dinanzi all’incalzare della globalizzazione, cosí come nella secca riconfigurazione della stratificazione sociale, il neofascismo del presente è in grigio: si propone come il soggetto che intende difendere la «differenza»: nazionale, etnica, in prospettiva razziale.
Tanto piú in età pandemica, nella crisi delle democrazie sociali.
Claudio Vercelli, storico contemporaneista, è docente a contratto all'Università Cattolica di Milano.
Ha svolto inoltre attività di ricerca di storia contemporanea presso l'Istituto di studi storici Gaetano Salvemini di Torino, per il quale ha condotto il programma didattico pluriennale «Usi della storia, usi della memoria»
Per la Fondazione Università Popolare di Torino è titolare dell'insegnamento di Storia contemporanea.
Giornalista, è collaboratore, tra gli altri, del «manifesto», di «JoiMag» e di «pagine ebraiche».
Tra i suoi molti libri, ricordiamo: Il negazionismo. Storia di una menzogna (Laterza 2013), Neofascismi (il Capricorno 2018) e Soldati. Storia dell'esercito italiano (Laterza 2019). Per Einaudi ha pubblicato Neofascismo in grigio. La destra radicale tra l'Italia e l'Europa (2021)
partecipazione libera