Nero
Il titolo è innanzitutto un omaggio alla Maniera Nera, una raffinata tecnica incisoria di cui sono presentati alcuni pregevoli esempi. In secondo luogo il riferimento è al nero come segno, traccia , che attraversa, dandole un senso, una superficie. Un segno che può essere una semplice linea così come può dar luogo ad una trama più o meno fitta; una tessitura che può semplicemente indicare l’ombra ma che, in un crescendo, può acquistare consistenza e farsi soglia oltre la quale i contorni delle cose si annullano: quasi una temporanea condizione di cecità, un accecamento, che paradossalmente può richiamare quella di un bianco abbacinante. Una materia che si propone come uno spazio indistinto, luogo notturno per eccellenza, attraversato da immagini fuggevoli che lasciano spazio alla fantasia, sospese tra paura e meraviglia, tra possibili insidie e svelamenti.
Tra le opere esposte segnaliamo una acquaforte della serie delle “Carceri d'invenzione” di Giovanni Battista Piranesi (1720-1778), una acquaforte della serie “Tauromachia” di F. Goya (Fuendetodos, Spagna 1746 – Bordeaux, Francia 1828) , una xilografia di Erich Heckel (Döbeln, 1883 – Radolfzell am Bodensee, 1970) e le incisioni alla maniera nera di E.Vatltryrson (1965, Alesund, Norvegia), Vantinnen (Kuhmo, 1954, Finlandia) e di A. Rocco (Roma, 1935).
Inoltre grafiche di Switbert Lobisser (Tiffen 1878 – Klagenfurt, 1943, Austria), Ludwid Meidner (Bierutów, Polonia 1884, Darmstadt, Germania 1966) Carlo Cainelli (Rovereto, 1896 – Firenze, 1925), G.Wenter Marini(Rovereto,– Venezia, 1973), B.Disertori (Trento, 1887 – Milano, 1969), G.Polo (Borgo Valsugana 1898 - Trento 1988), Karl Plattner (Malles Venosta, 1919 – Milano, 1986) G.Zigaina (Cervignano del Friuli, 1924 – Palmanova, 2015), P.Diana (Milano, 1931 –2016).
Ingresso libero
organizzazione: Galleria d'Arte Moderna M.Fogolino - Trento