Non c'è voce che si perda

Convegno

Presentazione volume
Non c'è voce che si perda
Poesie inedite di Luciano Baroni
A cura di Giuseppe Colangelo

Intervento musicale del maestro Pierluigi Colangelo
Omaggio a Luciano Baroni

Maria Flavia Brunelli Assessore alla cultura del Comune di Riva del Garda
Caterina Benamati Baroni

In collaborazione con MAG Museo Alto Garda e Associazione Riccardo Pinter

I testi, tutti dattiloscritti, sono stati rinvenuti in una semplice cartella, nella quale giacevano da tanto tempo alla rinfusa. Sono le poesie inedite del poeta rivano Luciano Baroni (scomparso nel 2009) pubblicate nel nuovissimo libro postumo «Non c'è voce che si perda» (ed. Arca Esperia, Lavis 2012), a cura di Giuseppe Colangelo; la cui presentazione in anteprima è venerdì primo giugno in Rocca a Riva del Garda con inizio alle ore 18, presenti il curatore, l'assessore alla cultura Maria Flavia Brunelli, e la moglie di Luciano Baroni, Caterina Benamati. Con interventi musicali del maestro Pierluigi Colangelo. L'iniziativa è del Comune di Riva del Garda in collaborazione con il Museo Alto Garda e l'associazione «Riccardo Pinter». L'ingresso è libero.

«Non ho fatto altro che ordinare i componimenti – spiega Giuseppe Colangelo nell'introduzione del libro – rispettando la sequenza cronologica imposta dalle date segnate in calce e, in mancanza di queste, ricorrendo a indicatori temporali indiretti o a indizi di tipo stilistico. Quanto al mannello di componimenti in dialetto piuttosto che raggrupparli ho preferito discioglierli nel corpo della raccolta: quando parlava di poesia Baroni non amava distinguere fra dialetto e lingua sostenendo che “è questione di valori espressivi e di validità di messaggi”. Condividendo in toto tale posizione l’ho adottata come indicazione di metodo. Cosa che ho fatto anche per la scelta del titolo ricavandolo, come era consuetudine di Baroni, dal verso di una poesia».

I testi assemblati risalgono a periodi molto diversi e lontani: il primo è del 1944, l’ultimo del 2009. Un libro composito, dunque, che si presenta con evidenti difformità di stile, di toni e di contenuti: «A me pare che questo limite di fondo – commenta il curatore – sia almeno in parte attenuato dal fatto che esso riesca comunque a documentare fasi poco note dell’attività poetica di Baroni e a integrarne la consistenza complessiva con qualche importante tassello. Al di là di altre possibili e più precise indicazioni strutturali – è quasi superfluo sottolineare che questa non è un’edizione critica – mi preme dire che la presente raccolta conferma e insieme completa il profilo del Baroni che già conoscevamo».


organizzazione: MAG Museo Alto Garda