Non parlare di me
Insieme per l'8 marzo
Dopo il fortunato debutto a Trento, Non parlare di me, lo spettacolo al femminile prodotto dal Centro teatrale Ziggurat, torna in scena con un tour che lo vedrà girare in diversi teatri della provincia, promosso dallufficio cultura della provincia Autonoma di Trento e circuitato dal Coordinamento Teatrale Trentino.
Ziggurat, negli ultimi anni, si è sperimentato in una ricerca tecnologica multimediale con spettacoli-installazione, proposti in varie parti dItalia. Con questo spettacolo, torna a quel genere di teatro che vede lattore al centro della scena, un attore come atleta del cuore per dirla con le parole di Artaud che sconvolse il modo di fare teatro, trasformando la rappresentazione in una specie di cerimoniale primitivo, così come lo è Non parlare di me: un viaggio iniziatico verso una forma di conoscenza che si avvale dellintuizione e porta alla scoperta di una dimensione emotiva e magica dove può avvenire lincontro con la propria essenza.
Centro Teatrale Ziggurat
Non parlare di me
Monologo per una donna
Interpretato da Michela Embrìaco
Voce registrata di Graziella Zeni
Drammaturgia di Renata DAmico
Musiche di Luca Cattani
Fotografie di Pierluigi Faggion
Regia di Raffaele Macrì
Non parlare di me è un teatro di iniziazione, che nasce da una ricerca storico-antropologica sul divino femminile e il potere creativo, ed è frutto di un lungo viaggio verso una conoscenza che si avvale dellintuizione, e recupera elementi della sfera emotiva e magica, esclusi dalla cultura patriarcale.
La vicenda si snoda attraverso il confronto di tre generazioni: Eva, la madre, e la nonna materna. La protagonista Eva, alle soglie dei quarantanni, è una donna fortemente in crisi con i ruoli fino a questo momento assunti. La madre significa per lei la trasmissione di modelli precostituiti, mentre la nonna rappresenta la voce interiore che la incoraggia a non rinnegare la propria identità.
Lo spettacolo porta in scena le tappe evolutive che la protagonista affronta nel suo cammino di crescita, attraverso il quale vince paure e resistenze ataviche, per accedere a un mondo dove i ricordi dellinfanzia si sovrappongono a quelli di un trascorso edenico, in cui la prima Eva, custode del divino femminile e del potere creativo, viene condannata al peccato e al silenzio. Eva dunque, deve risvegliare la propria coscienza: è questa la sua redenzione.
Con questo spettacolo Ziggurat propone la rappresentazione di un teatro dellattore, dove gli assoluti protagonisti sono il corpo e la voce, in uno spazio essenziale che evidenzia la forza evocativa dellinterprete.
"Foto Pierluigi Faggion"
Non parlare di me è nato dallincontro di tre persone: il regista Raffaele Macrì, la scrittrice Renata DAmico e lattrice Michela Embrìaco, le cui diverse esperienze personali e lavorative hanno trovato in questo lavoro unintensa congiunzione e compiutezza.
Michela Embrìaco, laureata al DAMS, insegnante di tetro, ha iniziato giovanissima la sua attività teatrale e ha fondato il Centro teatrale Ziggurat insieme a Raffaele Macrì, regista, pedagogo e direttore del Centro dal 1993. La Embriaco, in questo spettacolo, dà unammirevole prova della propria bravura come artista, tenendo la scena da sola per cinquanta minuti e lo fa con tale intensità, che è difficile rimanere indifferenti grazie alla sua carica espressiva ed emozionale e alla capacità che ha avuto, sotto la guida di una regia molto sensibile, di integrare in sé, elaborandole e facendole proprie, lesperienza della protagonista e il suo cammino interiore.
La scrittrice Renata DAmicoautrice fra laltro del romanzo archeologico Similaun, pubblicato in italiano nel 1996 dalla Erre Emme editore (è del 1997 la versione tedesca), ha già firmato diverse drammaturgie per lo Ziggurat su tematiche esistenziali e sociali; da alcuni anni opera nellambito della crescita personale e del pensiero creativo e in questo testo è riuscita a trasferire, in modo intimo e toccante, il frutto di un percorso personale e di una ricerca storico-antropologica sul divino femminile.
Unesperienza dunque di teatro e crescita personale che ha visto come sua naturale evoluzione la nascita di un progetto che propone non solo la visione dello spettacolo, ma anche la realizzazione di un seminario dal titolo Il teatro delle dee, condotto da drammaturga e attrice insieme, e rivolto alle donne che, come la Eva dello spettacolo, stanno vivendo il bisogno di ascoltarsi e ritrovarsi, che sentono di aver soffocato una parte di sé che è rimasta in ombra e ora spinge per venire a galla. Ciò che pulsa dentro di noi, e spesso temiamo, è in realtà il tesoro al centro del nostro essere, lenergia femminile primaria, colma di creatività, dalla quale siamo state separate per lungo tempo. Si tratta allora di risvegliarsi, di compiere lopera di ri-membrare e tornare finalmente a casa. Il teatro delle dee è unattività che è stata già proposta sul territorio regionale e che a febbraio approderà a Firenze.
organizzazione: Assessorato alla Cultura della Provincia autonoma di Trento - Centro Teatrale Ziggurat - Coordinamento teatrale Trentino