Nord e sud

Teatro

Girgenti Spettacoli s.r.l.
Nord e sud
di Gianfranco Jannuzzo e Renzino Barbera
disegno luci Marco Pupin
regia Pino Quartullo

"Nord e Sud" è un viaggio nell'Italia di oggi e nei suoi dialetti. Il dialetto ha, per la sua naturale immediatezza, spontaneità, ricchezza di sfumature, un forza di comunicazione straordinaria e che rivela, quasi sempre, il carattere, l’intima indole di chi lo adopera: Veneto, Calabrese, Ligure o Campano che sia. In questo viaggio attraverso il Nord e il Sud del nostro paese Gianfranco Jannuzzo propone attraverso le loro cadenze, cantilene, modi di dire una galleria di ritratti e di personaggi buffi, goffi, paradossali, teneri e a volte amari.
L'intento è quello di scherzare e sfatare, esorcizzandoli, i luoghi comuni dei difetti appartenenti ai meridionali e ai nordici: indolenti, pigri, fatalisti, sognatori i primi, efficienti, lavoratori, produttivi, pragmatici i secondi.

Scritto a quattro mani con quello straordinario autore umorista e poeta che Renzino Barbera, Nord e sud nasce dall'esigenza di legare alcuni brani del mio repertorio che hanno per comune denominatore l'uso di dialetti diversi. Ho sempre pensato che il dialetto abbia, per la sua naturale immediatezza, spontaneità, ricchezza di sfumature, una forza di comunicazione straordinaria e che riveli, quasi sempre, il carattere, l'intima indole di chi lo adopera: Veneto, Calabrese, Ligure o Campano che sia. Intendiamoci: l'uso che ne faccio non ha nessuna pretesa filologica né tanto meno letteraria. Si tratta di cadenze, cantilene, modi di dire; piccoli ritratti di tipi e caratteri diversi: buffi, goffi, paradossali, teneri, qualche volta amari, ma sempre, mi auguro, verosimili. L'intento quello di scherzare, esorcizzandoli, sui difetti di noi meridionali: indolenti, pigri, fatalisti, sognatori; contrapposti per tradizione ai nordici: efficienti, lavoratori, produttivi, pragmatici. Vorrei, insomma, divertirvi e divertirmi cercando di sfatare i luoghi comuni che affliggono Polentoni e Terroni e forse dimostrare, senza offesa per nessuno, l'appartenenza all'unico ceppo: quello italico, la cui massima espressione: la parola , fu tanto cara al nostro Manzoni, al vostro Pirandello e al Petrarca di tutti. Ebbene io credo che la capacità che abbiamo — comune a tutti gli Italiani — di ridere di noi stessi, dei nostri tic, delle nostre imperfezioni, ci dia la possibilità di ridere, quando si allude a divisioni o secessioni, anche di questo.
Gianfranco Jannuzzo

Informazioni sulla prevendita

Biglietti in vendita presso:
• Teatro Sociale di Mori il giorno dello spettacolo ore 17.00-18.00 e dalle ore 20.00 ad inizio spettacolo
Cassa Rurale Mori e Casse Rurali Trentine


organizzazione: Comune di Mori