Nuovi dati sulla preistoria dell'Alto Garda
I venerdì dell'archeologia
dott.ssa Elisabetta Mottes dell' Ufficio Beni archeologici della Provincia autonoma di Trento
I siti di via Brione a Riva del Garda e dell'ex cava Santorum a Vigne di Arco, con la mole di dati e informazioni che hanno fornito negli ultimi tempi, costituiscono il tema del prossimo appuntamento con i «I venerdì dellarcheologia», venerdì 3 agosto a Palazzo dei Panni ad Arco, la conferenza «Nuovi dati sulla preistoria dell'Alto Garda» tenuta da Elisabetta Mottes dell'Ufficio Beni archeologici della Provincia autonoma di Trento. Linizio è alle ore 20.30 e lingresso libero.
Le indagini archeologiche estensive condotte a Riva del Garda in via Brione dal 2007 al 2011 hanno consentito di mettere in luce un vasto insediamento della cultura dei vasi a bocca quadrata risalente alla metà del V millennio che rappresenta il primo abitato neolitico all'aperto documentato stratigraficamente nel territorio dell'Alto Garda.
L'insediamento preistorico si trova sulle pendici del Monte Brione, nei pressi di un paleo-delta del fiume Sarca, non lontano dall'antica sponda del Lago di Garda, in un'area già nota per la presenza di sepolture riferibili alla Cultura dei vasi a bocca quadrata e per il ritrovamento di numerose testimonianze di epoca romana. La posizione strategica del sito, posto nei pressi di antiche "vie d'acqua", e la presenza tra i materiali messi in luce di materie prime e manufatti esotici suggeriscono per l'insediamento un'ampia rete di contatti culturali e di circolazione di prodotti su lunga distanza che coinvolgeva sia i territori a nord delle Alpi che quelli dell'area padana e peninsulare.
L'importanza archeologica della frazione di Vigne ad Arco è nota a partire dalla seconda metà dell'Ottocento, in seguito al ritrovamento di testimonianze di epoca preistorica e di età romana. La realizzazione del nuovo centro residenziale e commerciale sull'area già occupata dalla cava Santorum, ha offerto l'occasione nel corso del 2011 di effettuare un'indagine archeologica sistematica di questa zona. Le ricerche hanno consentito di mettere in luce un'area risparmiata dei lavori di cava nella quale si sono conservati lembi di un suolo antropizzato che testimonia la presenza in antico di un abitato della cultura dei vasi a bocca quadrata risalente alla prima metà del V millennio a.C. Tra i numerosi materiali rinvenuti si segnala in particolare un frammento di pintadera (stampo in argilla) con faccia operativa a meandri e doppia spirale utilizzata come timbro per decorare il corpo umano (come da confronti etnografici), ma forse anche altri prodotti (ceramica, tessuti, pane).
Immagini
Archivio Ufficio beni archeologici della Provincia autonoma di Trento (fotografie di Elena Munerati)
Fig. 1.
Riva del Garda, via Brione. Panoramica dell'area interessata dallo scavo archeologico in proprietà Zucchelli
organizzazione: MAG Museo Alto Garda - P.A.T. Soprintendenza per i beni librari archivistici e archeologici