Nya

Danza

Oriente Occidente 2011
Danza

Ballet Contemporain d’Alger - Compagnie La Baraka (Algeria Francia)
Nya
Grand Prix de la critique pour la meilleure chorégraphie de l’année
prima nazionale
Coreografia e direzione artistica Abou Lagraa
Assistente artistico e responsabile pedagogico Nawal Lagraa
Musica: Le Boléro de Maurice Ravel prima parte, Houria Aïchi seconda parte
Colonna sonora Laurent Aït Benalla prima parte
Arrangiamento musicale Eric Aldéa seconda parte
Costumi Michelle Amet
Luci Gérard Garchey
Direzione tecnica Antoine de Gantho
Direttore di scena Gérald Arnaud
Suono Béranger Mank
Danzatori: Abderaouf Bouab, Mokhtar Boussouf, Ali Braïnis, Nassim Feddal, Mohamed Walid Ghazli, Oussama Kouadria, Bilel Madaci, Abdelghani Meslem, Salah Eddine Mechegueg, Zoubir Yahiaoui
Coproduzione La Baraka, Agence Algérienne pour le Rayonnement Culturel, Communauté de communes du bassin d’Annonay
La Baraka è in residenza presso Les Gémeaux / Sceaux / Scène Nationale, dal 2009 al 2013.
Supportano il Pont Culturel Méditerranéen: Ministère de la Culture algérien, Agence Algérienne pour le Rayonnement Culturel, Conseil de la Création Artistique - France (volet pédagogique), Conseil Général du Rhône, Conseil Général de l’Ardèche, Fondation BNP Paribas.
La Compagnie La Baraka è sostenuta dal Ministère de la Culture - DRAC Rhône-Alpes, le Conseil Régional Rhône-Alpes, le Conseil Général du Rhône e la Ville de Lyon. Con il contributo della Fondation BNP Paribas.

«Non conosco abbastanza i fiumi dell’Africa settentrionale. Si menziona di solito il Nilo, e non solo a causa del nostro mare. Vengono invece trascurate varie acque che cercano di sopravvivere a fatica in quel terreno ardente, in quei loro letti così insoliti, nella sabbia o vicino a essa, talvolta solo in profondità, in ampi spazi sotterranei, al riparo dal sole. Ho avuto modo di seguirne alcuni che riescono a raggiungere il mare: (...) lo Cheliff in Algeria, che nella parte superiore del suo corso s’interrompe fino a che non riceve degli affluenti più forti, fra Medea e Mascara»
Predrag Matvejevic, Breviario Mediterraneo

Nya, parola araba che indica una sorta di iniziazione alla vita, è un lavoro coreografico del 2010. È composto per dieci hip hop all male dancers della Cellule Contemporaine du Ballet National Algérien, gruppo che nelle intenzioni si pone come ponte culturale mediterraneo franco-algerino, in un progetto soprattutto di formazione per ora triennale. Nya si compone di un dittico: entrambe le parti coinvolgono interamente il gruppo, pur essendo sezioni fortemente tra loro dissimili, e con due diverse memorie musicali. La prima parte si intitola Le Boléro de Maurice Ravel e guarda alla cultura francese: su di uno sfondo sonoro che richiama il traffico e il vociare di una piazza, i suoni di un mercato, la vita forse di un souk, i dieci interpreti si alternano con una danza piena di cadute e di attese, con un’attitude sempre di sfida come premessa alle ragioni dello stare insieme, con una fisicità da street dance per corpi anche meno atletici, in cui i rimandi continui a danze folcloriche richiedono una estrema flessibilità delle braccia e delle gambe. La scena ha sullo sfondo un quadrato diviso in quattro zone a loro volta quadrate, illuminate in alternanza: la musica del Boléro arriva e si diffonde in questa comunità di uomini come per dettare una grammatica della relazione tutta nel movimento. Gli stili accolgono e dilatano tic e invocazioni fra loro molto espressivi, insomma in una astrazione anche molto teatrale: sembra venga celebrata, in fondo, un’idea di instabilità tanto ripetuta quanto lo è la linea principale della musica, quasi per inondare i corpi di un sapere al fine condiviso.

La ricomposizione finale del gruppo, avviene semplicissima ma in un modo anche ricercato: in un veloce camminare sulla progressione musicale verso un riquadro di luce, sul limitare di una quinta, che li contiene tutti. Seduti. Senza ansia. Senza inutile fretta. Senza corsa. Né eccitazione.

La seconda parte, più impegnativa anche temporalmente, si intitola Chants d’Houria Aïchi, e guarda essenzialmente all’anima algerina del gruppo. Un pannello verticale di tappeti al centro, ricamati su sfondo celeste si apre su di uno spazio vuoto attraversato da un bellissimo canto algerino. Dall’assolo iniziale, disperato quanto il canto che lo accompagna, a tutte le altre combinazioni dei nove danzatori, prima a terra distesi come salme, come a lottare nell’immobilità col pavimento, come per alludere a una verticalità difficile, contrastata, non durevole; poi in piedi con movimenti interdetti, fuori asse, spinti in una energia frenetica ma non libera; qui tutto sembra, soprattutto, un lungo gioco con il disequilibrio, con la continua perdita dell’asse centrale del corpo, del peso delle braccia. Numerosi cambi di ritmo con svolte anche acrobatiche, mai banalmente sulla musica, trasmettono l’energia da interprete a interprete come per creare relazioni visive più che sequenze di danza preordinate. L’abbandono qui si avvicina all’ipnosi. Ne risulta, fra tanta ricchezza, una gestualità se pur semplice molto ricercata nella sua languida e nervosa astrazione, come per decentrare le presenze dei danzatori nella continua mobilità fra rappresentazioni della forza e della virilità, non meno che della bellezza e della fragilità. Identità infine espiate nel lavacro improvviso di seriali zampilli d’acqua.

Abou Lagraa, classe 1970, si forma a Lione e lavora con Rui Horta a Lisbona, e poi nel 1997 con Robert Poole, Denis Plassard e Lionel Hoche; vincitore di alcuni importanti premi come danzatore, nel 1997 fonda la sua compagnia, La Baraka, ospitata sùbito alla Biennale de la Danse de Lyon. Ha creato numerose coreografie per importanti compagnie come il CCN Ballet de Lorraine, il Centre National de Danse Contemporaine d’Angers. Nel 2006, il Ballet de l'Opéra National de Paris gli commissiona Le Souffle du Temps, per 21 ballerini di cui 3 étoiles (Marie-Agnès Gillot, Manuel Legris, Wilfried Romoli). Dal 2008, Abou Lagraa con la sua compagnia La Baraka lavorano al progetto Pont Culturel Méditerranéen, in collaborazione con il Ministero della Cultura algerino: si tratta di una cooperazione franco-algerina per lo sviluppo di scambi artistici in favore della diffusione della cultura di danza.

durata 80 minuti
intervallo 10 minuti
www.cie-labaraka.com
www.aboulagraa.com


organizzazione: Ass. cult. Incontri Internazionali di Rovereto