Oltremare
Dopo tante autrici provenienti dall’Irlanda torna a trovarci Paul Lynch, l’autore di Dublino che con la sua scrittura raffinata e intensa, le atmosfere cupe e l’urgenza di raccontare i più profondi risvolti dell’animo umano, ha conquistato lettori e critici di tutta Europa; Lynch era stato nostro ospite nel maggio del 2017 lasciando un bellissimo ricordo dietro di sé.
«Paul Lynch è uno dei più grandi scrittori irlandesi» – The Guardian
«Un romanzo epico, di cupo splendore» – Le Monde
«Un romanzo scritto magnificamente, una storia indimenticabile, ricca di echi dei classici» – Edna O’ Brian
LA TRAMA DI “OLTREMARE”
Bolivar, noto anche come Porky, è un pescatore esperto, con le mani grandi e i sandali rattoppati col nastro adesivo. È il tipo che esce in mare a qualsiasi ora e, se necessario, si spinge più a largo di chiunque altro, fino ad arrivare «ai limiti del mondo». In passato però ha commesso un errore stupido, che continua a perseguitarlo. E per saldare il debito non ha altra scelta che montare in barca per fare il lavoro che gli riesce meglio. Senza badare alle nuvole minacciose che orlano l’orizzonte. Come assistente, stavolta potrà contare solo sul giovane Hector, un novizio che si presenta a bordo con un cellulare e una felpa dei pirati, e che non si è mai avventurato a pescare oltre la laguna. E così, quando la tempesta li travolge – con il motore in panne, la radio e il Gps fuori uso, la barca in balia delle correnti – l’uomo e il ragazzo si ritrovano da soli nell’abbacinante immobilità dell’oceano Pacifico, costretti a centellinare l’acqua piovana, a cibarsi di piccoli volatili, ma soprattutto a venire a patti con le loro differenze per tentare a tutti i costi di sopravvivere. Liberamente ispirato alla vera storia di due naufraghi sudamericani, “Oltremare” è insieme un’avventura marinaresca, violenta e inquietante, e una parabola esistenziale dagli accenti lirici che indaga il significato dell’amicizia e dell’essere padre, e come sia possibile rimediare ai propri sbagli in un mondo sempre più prossimo a soccombere alle forze della natura.
L’AUTORE
Nato a Limerick nel 1977 e cresciuto nella Contea di Donegal, Paul Lynch vive a Dublino con la sua famiglia. Ha diretto la sezione di critica cinematografica dell’«Ireland’s Sunday Tribune» e collabora da tempo con il «Sunday Times». Cielo rosso al mattino (66th and 2nd, 2017) è stato il libro dell’anno per l’«Irish Times», il «Toronto Star» e l’«Irish Independent». Il suo secondo libro, Black snow, ha vinto in Francia il Prix Libr’à Nous per il miglior romanzo straniero e il Prix des Lecteurs Privat. Considerato tra gli scrittori irlandesi più brillanti della sua generazione, la sua scrittura è stata spesso accostata ad autori come Cormac McCarthy, Seamus Heaney e William Faulkner.
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