Omaggio a Bernardo Pasquini a 300 anni dalla morte
Omaggio a Bernardo Pasquini
(Massa e Cozzile 7.12.1637 - Roma 22.11.1710)
a 300 anni dalla morte
organo e cembalo
ADRIANO DALLAPÉ - LUCA MOSER
PROGRAMMA
Bernardo Pasquini (1673-1710)
Toccata per Monaco organo
Variazioni Capricciose
Allemanda cembalo
Corrente
Bergamasca
Girolamo Frescobaldi (1583-1643)
Toccata IV per la Levatione organo
Georg Muffat (1653-1704)
Toccata duodecima
Alessandro Scarlatti (1660-1725)
Variazioni sulla Folia cembalo
Bernardo Pasquini
Sonata organo
Pastorale
Azzolino B. Della Ciaja (1671-1755)
Toccata cembalo
Bernardino Pasquini
6 Arie (in alternanza) cembalo e organo
Sonata II a Due Cimbali
Bernardo Pasquini (1637 - 1710) studiò a Roma e successivamente venne assunto come organista in S. Maria in Aracoeli. Scrisse opere, oratori, cantate e pochissima della sua musica andò alle stampe mentre era in vita. E per lo più conosciuto come compositore di brani per tastiera che sono conservati in gran parte in quattro autografi, scritti verso la fine della sua vita. La raccolta di Berlino Sonate per gravecembalo composte dal sig.: Bernardo Pasquini e scritte di sua mano in questo libro è voluminosa e raccoglie musiche scritte su di un sistema di sette righe. Complessivamente la raccolta comprende 126 composizioni tra: Fantasie, Capricci, Toccate, una Toccata per organo con pedali (nonostante nel frontespizio si parli soltanto di gravecembalo), Ricercari, Allemande, Canzoni francesi, Partite, Arie, Bergamasche, Passacaglie, Variazioni, Suites. A questi si aggiungono brani conservati presso le Biblioteche del British Museum e del Conservatorio G.B. Martini di Bologna e dellUniversità di Yale, USA. Le Toccate del Pasquini, meritano una certa attenzione soprattutto per la forma. Mostrano infatti un comune intento di articolare in fasi differenti il materiale sonoro, modificando spesso il ritmo di battuta. Con le Variazioni e i brani di canzone o danza, Pasquini mostra le sue peculiarità di stile e ricerca compositivo Nessun compositore del 18° sec. si è occupato in modo così continuo del campo della variazione. Fu il primo ad inserire nella musica italiana la suite nella forma di due, tre o quattro danze successive nella stessa tonalità. Il suo carattere sempre cantabile unisce effetti espressivi a momenti di geniale ed estrema varietà, caratterizzati da procedimenti scorrevoli e leggeri dove luso speciale del trillo e del mordente viene messo in bella mostra. Godette di grande fama e si esibì persino davanti a Re Luigi XIV il Re Sole; fu invitato ad entrare in qualità di primo musicista anche a Vienna, alla corte di Re Leopoldo, dove però rifiutò tale carica. Fu uno stimato insegnante che ricercava per i propri allievi formule di studio originali come ad esempio eseguire due bassi continuo in dialogo tra loro - vedasi le Sonate per Due Cimbali al termine del programma della serata. La sua fama, in tal senso, oltrepassò i confini italiani, dove diversi compositori, diventati poi noti, videro in Pasquini un riferimento importante per attuare quel lavoro tastieristico che in quel tempo, assimilata la lezione frescobaldiana, portava i musicisti a conoscere in modo ancor più approfondito e originale le qualità e le possibilità espressive-virtuosistiche del clavicembalo. Tra i musicisti illustri che vennero a Roma si ricordano: Georg Muffat, Johann Krieger, Francesco Durante, Giovanni Maria Casini, Domenico Zipoli, Azzolino Bernardino della Ciaja e Francesco Gasparini. Questultimo ebbe a dire: Chi averà ottenuta la sorte di praticare, o studiare sotto la scuola del famosissimo Sig. Bernardo Pasquini in Roma, o chi almeno lavrà inteso o veduto sonare, avrà potuto conoscere la più vera, bella e nobile maniera di sonare e di accompagnare (tratto dal trattato LArmonico pratico al Cimbalo - 1708).
A Roma fu in contatto con Corelli, Alessandro Scarlatti e Bononcini, e formò un gruppo di virtuosi che si esibiva regolarmente presso le famiglie nobili. Handel in occasione del suo viaggio in Italia, conobbe così il modo di suonare di questo simposio di musicisti virtuosi chiamati Coro dArcadia (1690). Naturale emanazione della famosa Accademia Dellarcadia (Il nome fu preso dallantica omonima regione greca in cui abitarono famosi poeti) che aveva lo scopo di valorizzare il gusto artistico dellepoca su vari fronti artistici: musica, letteratura, pittura e scienza.
Il programma del concerto interseca autori caposcuola del mondo tastieristico italiano a quello d'oltralpe con la schiera di seguaci pasquiniani' di cui sopra detto.
Capeggia su tutti, il grande Girolamo Frescobaldi, nato a Ferrara, che fu il primo Maestro in tale percorso e seppe convogliare la scrittura tastieristica - succube della pratica vocale-strumentale - a libera fantasia e ad espressione di intendimenti affettuosi' scritti in musica. Basti la sola Toccata per l'Elevatione, tratta dal 2° libro delle Toccate (1637) a dimostrare le intenzioni espressive dell'autore che vive in pieno la pratica dei madrigali moderni di cui fa riferimento nella prefazione al suo libro di toccate: Primieramente; che non dee questo modo di sonare stare soggetto a battuta, come ueggiamo usarsi ne i Madrigali moderni, i quali quantunque difficili si ageuolano per mezzo della battuta, portandola hor languida, hor veloce, e sostenendola etiandio in aria secondo i loro affetti, o senso delle parole.
Alessandro Scarlatti, intriso del mondo operistico napoletano non dimentica la lezione del ferrarese e in sintonia con il Pasquini autore di nuove prodezze per gli stromenti' da tasto, si prodiga in lavori virtuosistici ben organizzati; si vedano le sue istruzioni' su come porre la mano e le dita sulla tastiera indicandone con i numeri la loro giusta posizione e riuscir così a superare con scioltezza i passaggi più impervi e rapidi. Ne sono un esempio illustre, le Variazioni sulla Folia di Spagna. La Folía, (Follia), conosciuta in Portogallo sin dal 1500 era una danza di carnevale e gli Spagnoli riprendendo questa danza ne fecero una danza di corteggiamento amoroso.
Georg Muffat discendeva da una famiglia angloscozzese; nacque in Savoia da madre francese e nel 1671 divenne organista a Molheim (Alsazia). Incontrò Pasquini a Roma quasi trentenne spingendo così la sua arte a contemperare i vari stili assimilati. Questa sua ricchezza e varietà di stile ci è anche testimoniata dalle sue indicazioni lasciate che attestano la prassi del tempo e l'evolversi del gusto nella Germania del Sud (si vedano le sue tavole degli abbellimenti, e il trattato di basso continuo). Il suo'Apparatus musico-organistius' comprende, oltre vari pezzi di diversa struttura, 12 toccate ricche di indicazione agogiche dove compare l'uso del Pedale in maniera autonoma - cosa abbastanza nuova in ambiente meridionale - laddove indicazioni precise e puntuali vengono annotate con delle sigle quali Ped. o P.s. (pedale solum) e eventuali raddoppi al manuale con P.m. (Pedale al manuale)
Azzolino Bernardino Della Ciaja, compositore toscano, clavicembalista, organista e costruttore di organi, diede un contributo del tutto particolare e unico al panorama tastieristico giunto ormai ai confini estremi del tardo barocco. Forse proprio questo essere musicista di confine di un'epoca, e portatore di un carico musicale ricco e alquanto variegato, fa sì che la scrittura non conosca più barriere o limiti precisi. Predominano originalità armonica, fantasia inesauribile, interruzioni ritmiche, sincopi, cromatismi, dissonanze e modulazioni improvvise; sennonché l'invenzione del secolo: il glissando!
organizzazione: Associazione Organistica Trentina "Renato Lunelli" - Comune di Trento Assessorato alla Cultura