Omaggio al regista polacco Kieslowski

Cinema

Nel decimo anniversario della scomparsa di Kieœlowski, l’associazione arcense Il Verso Libero in collaborazione con il Comune di Arco, assessorato alla cultura, propone quattro appuntamenti con i film del regista polacco e un concerto per Kieœlowski

Programma:

3 novembre
Il caso
(Polonia, 1981)
con intervento di Fernando Catalano

7 novembre
Decalogo 1 e 5
(Polonia, 1989)
con intervento di Fernando Catalano

10 novembre
Film Blu
(Francia/Polonia, 1993)
con intervento di Fernando Catalano, colonna sonora con Elisa Trentini

14 novembre
Film Bianco
(Francia/Svizzera/Polonia, 1994)
con intervento di Fernando Catalano, colonna sonora con Elisa Trentini

Tutte le proiezioni si terranno all’auditorium di Palazzo dei Panni ad ore 21.00, ingresso libero.

17 novembre
Chiesa di Bolognano ad ore 21, ingresso libero.
Concerto per Kieslowski:
Requiem for my friend
di Zbigniew Preisner, trascrizione per cinque voci ed organo Maria Pia Molinari, sopranoVeronica Ciurletti, soprano Ezio Salvaterra, controtenore Francesco Moncher, tenore Simone Zuccatti, basso Rudy Parisi.

Biografia
Krzysztof Kieslowski (1941-1996) nasce a Varsavia (Polonia) il 27 giugno 1941.
La malattia del padre, sofferente di tubercolosi, costrinse la famiglia di Krzysztof a numerosi spostamenti, ma il padre morì quando Kieślowski aveva sedici anni. Il giovane, nonostante i traslochi, si diplomò in un scuola di tecniche teatrali specializzandosi nella tecnica di dipingere scenari. Nel 1969 si laureò alla Scuola Superiore di Cinema di Łódź, che all’epoca godeva di fama e prestigio internazionale. Ma già con i suoi primi cortometraggi e documentari ebbe alcuni problemi con le autorità. Un suo documentario del 1971 sulla repressione violenta dello sciopero di Danzica, venne requisito dalla polizia che voleva identificare i partecipanti, come un ulteriore sua pellicala del 1980. Fin dai primi passi in regia, Kieślowski entrò a far parte di una cerchia di registi che si imponeva di ritrarre la situazione della Polonia sotto il comunismo.
Una volta passato ai lungometraggi, per le sceneggiature il regista si avvalse della preziosa collaborazione dell'avvocato polacco Krzysztof Piesiewicz, con il quale avrebbe collaborato durante tutta la propria carriera cinematografica.
Rivelatosi alla critica internazionale con opere quali “La cicatrice” (1976), “Amator” (1979), “Il caso” (1981), “Senza fine” (1984), Kieslowski si è definitivamente affermato con alcuni capolavori come: “Breve film sull'uccidere” (1988), “Breve film sull'amore” (1988) e “Non desiderare la donna d'altri” (1989), che hanno anticipato e preparato il successo planetario del “Decalogo”. Il “Decalogo” (1989), sceneggiato in coppia con K. Piesiewicz, è uno straordinario film in 10 episodi per la televisione, imperniato su una lettura/interpretazione dei Dieci Comandamenti. Entrato di diritto tra i grandi autori europei contemporanei, ha confermato la sua lirica complessità con “La doppia vita di Veronica” (1990) e ha raggiunto il grande pubblico grazie al successo della trilogia dei Tre colori dedicata al motto che figura sul tricolore della Repubblica francese (“Libertà, uguaglianza, fraternità”). La trilogia comprende “Film Blu”, Leone d'oro a Venezia, “Film Bianco”, Orso d'argento a Berlino, “Film Rosso”, Palma d’oro a Cannes.
Il 13 marzo 1996 Krzysztof Kieślowski morì per un attacco di cuore. È seppellito nel cimitero Powązki di Varsavia, in Polonia. Uno dei progetti incompiuti del regista è quello di dirigere un’altra trilogia, basata su “La Divina Commedia” di Dante Alighieri. L’unica delle tre sceneggiature ad essere completata da Kieślowski e Piesiewicz, “Heaven”, è stata portata sullo schermo dal regista tedesco Tom Tykwer nel 2002.


organizzazione: Associazione Il Verso Libero - Comune di Arco assessorato alla cultura