Omaggiocinema2008: Montaldo
Omaggio al regista Giuliano Montaldo
Omaggiocinema esordisce nell'autunno del 2005 con un tributo cinematografico a Pier Paolo Pasolini. Da questa prima esperienza, agli albori della nostra associazione, nasce il desiderio di realizzare un appuntamento annuale che presenti parte limitata ma rappresentativa del lavoro di un regista, italiano o straniero, da noi ritenuto di particolare valore e talento. Gli anni successivi hanno quindi avuto come protagonisti K. Kieslowski (2006) e M. Monicelli (2007).
Giunti così alla IV edizione, l'omaggiocinema d'autunno di quest'anno è dedicato a Giuliano Montaldo.
martedì 11 novembre
ore 20.30 Casa Sociale - Dro
Inaugurazione del festival
Montaldo: uno sguardo etico sulla storia
Presentazione di Gianluigi Bozza, critico cinematografico
Intervengono: Stefania Comai, presidente Ass. culturale "il Verso Libero"
Max Bortolameotti, assessore alla cultura del comune di Dro
Ruggero Moranti, assessore alla cultura del comune di Arco
venerdì 14 novembre
ore 20.30 Palazzo de Panni di Arco
Proiezione "Sacco e Vanzetti" (1971)
Boston, 1920: i due immigrati italiani, Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti, vengono ingiustamente accusati di rapina ed omicidio. Nonostante la difesa presenti prove della loro innocenza, i due vengono condannati a morte. La sentenza suscita scalpore ed ottiene risonanza a livello internazionale, essendo legata alla fede politica dei due imputati, anarchici italiani negli Stati Uniti degli anni Venti.
martedì 18 novembre
ore 20.30 Casa Sociale di Dro
Proiezione "Giordano Bruno" (1973)
Gli ultimi anni di vita di Giordano Bruno, filosofo di Nola che fu arso sul rogo nell'anno 1600 in Campo dei Fiori a Roma. Frate domenicano, il suo pensiero di straordinaria portata rivoluzionaria gli costa la condanna per eresia da parte dell'Inquisizione cattolica, facendo di lui un martire della libertà di pensiero.
venerdì 21 novembre
ore 20.30 Palazzo de Panni di Arco
Proiezione "Gli occhiali d'oro" (1987)
Ferrara, 1938: il regime fascista concretizza man mano le ignobili leggi razziali, e la comunità ebraica della città viene ghettizzata, vessata, umiliata. Il narratore della storia, Davide Lattes è un universitario che sembra presagire - al contrario della sua famiglia - il triste, oscuro destino dell'epoca più buia della storia italiana. Egli sarà testimone di una vicenda emblematica, un caso di omosessualità nel contesto della benpensate borghesia ferrarese.
martedì 25 novembre
ore 20.30 Casa Sociale di Dro
Proiezione "I Demoni di San Pietroburgo" (2008)
San Pietroburgo, 1860. Pressato dalla scadenza imminente per la consegna di un nuovo romanzo, dai creditori e dalle precarie condizioni di salute, lo scrittore M. F. Dostojevskij si divide tra la precipitosa stesura di quello che sarà "il Giocatore" e la ricerca di un gruppo terroristico che medita un attentato ai danni della famiglia dello zar.
Note sul regista
Giuliano Montaldo nasce nel 1930 a Genova. È ancora un giovane studente quando nel 1950 il regista Carlo Lizzani gli affida il ruolo di protagonista nel film Achtung Banditi!. In seguito all'esperienza si reca a Roma, dove comincia un apprendistato come aiuto regista di Lizzani e Pontecorvo. Nel 1960 debutta nella regia con Tiro al piccione, film sulla Resistenza partigiana, che viene presentato in concorso alla Mostra del cinema di Venezia nel 1961. Nel 1964 realizza La moglie svedese, un divertente episodio del film Extraconiugale. Un importante riconoscimento gli viene conferito al Festival di Berlino con il Premio Speciale della Giuria per Una bella grinta (1965), lungometraggio che narra le vicende di un arrampicatore sociale nell'Italia del miracolo economico.
Dopo aver girato negli Usa Ad ogni costo (1967) e Gli intoccabili (1969), Montaldo torna in Italia per realizzare la Trilogia sul potere: Gott mit uns (1969), Sacco e Vanzetti (1971) e Giordano Bruno (1973), film dai quali emerge una profonda riflessione su temi politici e sociali dovuta anche ai fatti di cronaca nell'Italia di quegli anni. I tre film ricevono ampi consensi e riconoscimenti a vari festival cinematografici internazionali. Il tema della Resistenza torna nel film L'Agnese va a morire diretto da Montaldo nel 1977.
Seguono altre produzioni cinematografiche, e nel 1980 il regista intraprende la realizzazione di una serie televisiva sulle esplorazioni di Marco Polo prodotta da vari paesi. Le riprese portano la troupe in Italia, Medio Oriente, Pamir, Tibet, Mongolia e Cina e vede la partecipazione di un prestigioso cast di attori. L'ultima fase della lavorazione è fatta a Hollywood ed è venduta a 76 nazioni, vince quindi l'Emmy Award come migliore serie televisiva presentata negli Stati Uniti, e altri riconoscimenti per fotografia, scenografia e costumi. L'esperienza cinese di Montaldo si rivela un punto di svolta nel suo lavoro.
Nel 1983 al regista - fino ad allora solo cinematografico e televisivo - viene affidato l'allestimento della Turandot di Puccini all'Arena di Verona, e riceve molti e significativi consensi. Il 1983 è anche l'anno delle riprese in alta definizione di Arlecchino a Venezia, esperimento attuato in collaborazione con Vittorio Storaro: segnale della volontà del regista di sperimentare nuove tecnologie, e nuovi linguaggi. D'ora in poi, Montaldo alterna la sua presenza sul set cinematografico a quella in teatro. Nel 1985 torna all'Arena di Verona con Attila mentre negli anni successivi dirige i film Il giorno prima (1985) e Gli occhiali d'oro (1987), quest'ultimo vincitore del premio "Osella d'oro" per scenografia e costumi alla Mostra del Cinema di Venezia.
Il 1990 è un anno ricco di proposte per la regia di opere liriche ancora all'Arena di Verona, al Teatro Comunale di Firenze, a Parma e al Regio di Torino. Nel 1992 tra i vari impegni, il regista genovese è nuovamente a Verona con La Bohème e vi ritorna due anni dopo con Otello. Nel 1997, alla messa in scena de Il Flauto Magico a Vienna e a Monaco di Baviera si affianca la presentazione di Le stagioni dell'aquila alla Mostra del Cinema di Venezia, un film che racconta i 70 anni di storia del Cinegiornale Luce utilizzando il materiale di repertorio della storica casa di produzione. Dopo Nabucco e Rinaldo & Co a Catania nel 1997, Montaldo realizza Tosca a Verona nel 1998 e riscuote un grande successo. L'allestimento è riproposto dall'Arena per la stagione lirica 2002. Riapparso sul grande schermo ne "Il Caimano" di Nanni Moretti, nel 2007 riceve il David di Donatello alla carriera, a conferma di una talento ancora oggi vivo e fertile
organizzazione: Associazione culturale Il Verso Libero