Orchestra Haydn, György Györgivanyi Ráth direttore, Gianluca Littera armonica

Stagione Sinfonica 2011/2012

Orchestra Haydn di Bolzano e Trento
György Györgivanyi Ráth, direttore
Gianluca Littera, armonica

Graham Whettam
Concerto n. 2 per armonica e orchestra
Robert Farnon
Prelude and Dance per armonica e orchestra
Ernö von Dohnányi
Sinfonia n. 1 in fa maggiore

La serie dei 14 concerti proposti a Trento dall’Orchestra Haydn nell’ambito della sua 52ª Stagione Sinfonica si concluderà mercoledì 9 maggio all’Auditorium all’insegna del virtuosismo dell’armonicista Gianluca Littera.
Assieme al complesso sinfonico regionale, che sarà diretto dall’ungherese György G. Ráth, l’eclettico solista eseguirà in prima mondiale il Concerto n. 2 per armonica e orchestra del compositore inglese Graham Whettam.
La scelta temeraria di dedicarsi a uno strumento difficile come l’armonica cromatica è valsa a Littera la reputazione di musicista audace, tra i pochi che abbiano saputo mettere il proprio talento al servizio della scoperta di nuovi orizzonti espressivi. «Nascosta com’è tra le mani dell’esecutore - racconta Gianluca Littera - l’armonica sfugge alla vista e alla comprensione dell’ascoltatore, il quale trovandosi di fronte al puro suono, anziché a uno strumento, non può che arrendersi alla suggestione uditiva».
L’impaginato dell’ultimo concerto della 52ª Stagione sinfonica prevede inoltre l’esecuzione del Prelude and Danze per armonica e orchestra del compositore canadese Robert Farnon e la Sinfonia n. 1 in re minore, op. 9 di Ernö von Dohnányi. Considerato tra i padri della scuola nazionale ungherese insieme a Bartòk e Kodàly, von Dohnányi è stato ritenuto anche il naturale erede di Franz Liszt, non solo come compositore, ma anche come leggendario virtuoso del pianoforte. La sua musica è piena di umori e di passioni, caratterizzata da un gusto armonico personalissimo, da un fluire fantasioso e trascinante delle idee musicali. Ne è una prova la sua Sinfonia n. 1 in re minore, partitura che nacque proprio dal desiderio di fondere i modelli della grande tradizione tedesca con un particolare colore ungherese.