Orchestra Haydn di Bolzano e Trento e Coro della SAT
Concerto per i 50 anni di fondazione di Anffas Trentino
Per festeggiare il mezzo secolo di Anffas Trentino, l’Orchestra Haydn e il Coro della SAT saranno insieme in un grande concerto giovedì 24 settembre a Trento al Teatro Auditorium. Una serata davvero speciale, un concerto di gala per festeggiare ufficialmente i cinquant’anni di fondazione che, per Anffas Trentino, rappresenta un regalo davvero prezioso.
«L'incontro con l’Orchestra Haydn – ha affermato Mauro Pedrotti - è un onore ed un prestigio per il Coro della SAT, ma non è il primo: avvenne già in due occasioni, nel 2002 e nel 2009. Un incontro tra due realtà diverse nella forma - l'Orchestra Haydn gioca oggi un ruolo di primo piano fra le migliori formazioni sinfoniche non solo italiane, mentre il Coro della SAT si dedica ormai da quasi 90 anni alla diffusione ed alla conservazione del patrimonio popolare - ma simili nella professionalità e nella passione che ambedue mettono nella loro attività. A parte la stima reciproca, l'incontro tra una grande orchestra e il canto popolare è reso possibile da due fattori: il valore artistico delle armonizzazioni dei canti popolari del repertorio SAT, opera di grandi musicisti quali Luigi Pigarelli, Antonio Pedrotti, Arturo Benedetti Michelangeli, Andrea Mascagni e Renato Dionisi; e il lavoro di orchestrazione dei pezzi, sapiente e raffinata, per la mano di Armando Franceschini. Il coro canta le sue armonie e l'orchestra lo accompagna discretamente, raddoppiandone l'effetto musicale ed il messaggio artistico. Nelle due precedenti esperienze l'intesa è stata ottima: stima e rispetto reciproci e impegno profuso hanno consentito la realizzazione del progetto artistico. Tutto fa pensare che anche il prossimo incontro sarà di elevato valore musicale. Come nel passato, anche oggi siamo fieri di contribuire all'attività di un'associazione altamente meritoria come Anffas, alla quale esprimiamo nuovamente stima ed amicizia».
A dirigere l’Orchestra Haydn e il Coro della SAT sarà Luigi Azzolini. «L’incontro e l’unione musicale, artistica e umana fra queste due grandi realtà musicali della nostra terra – scrive in una nota il Maestro – non possono che essere artefici di un avvenimento particolare e unico. Sono e rimangono due modi del far musica diversi, dove i singoli componenti, siano strumentisti che coristi, sono portatori di storie ed esperienze musicali anche assai distanti fra loro. I coristi, in particolare quelli della SAT hanno un loro vissuto di esperienza e ricerca nella realizzazione di un ormai distinto, particolare colore vocale prima e corale poi. Diversa “strada” riguarda la figura dello strumentista dell’Orchestra Haydn, attivo e presente nelle Sue fila solo grazie ad un primo, indispensabile ed assai pregevole livello di preparazione strumentale e musicale personale ed indipendente. La sottolineatura di questo particolare, originario aspetto, penso debba essere considerata come una prima, consapevole ricchezza della unicità del risultato del Concerto che andremo a presentare, ma anche, e per me forse il principale, la consapevolezza di poter vivere e ridare movenza a “nuove” idee e strade, delle quali sia la Storia della Musica, definiamola accademica, che il vissuto del mondo del canto popolare, hanno ciclicamente vissuto».
Ad impreziosire ulteriormente la serata il lavoro di orchestrazione del Maestro Armando Franceschini, profondo conoscitore di entrambi i mondi, sia corale che orchestrale, attento, controllato ed elegante utilizzatore dell’immensa gamma coloristica ed espressiva della tavolozza orchestrale. Abbiamo chiesto al Maestro Franceschini che difficoltà ha incontrato nella strumentazione dei brani scelti per il concerto: «L'armonizzazione corale dei brani, che ritengo scritta molto bene e che, secondo me, non necessità di alcuna modifica, è rimasta quella originale. Quella di sempre. Così come il coro esegue solitamente e che anche il pubblico è abituato a sentire. Le difficoltà che ho incontrato son state proprio queste: riuscire ad inventare qualche cosa di interessante ma all'interno di un giusto equilibrio tra coro e orchestra. Utilizzando tutto lo spettro sonoro a disposizione ma solo come ricamo e allargamento sonoro delle parti corali. Intervenire sulle elaborazioni corali sarebbe stato anche un atteggiamento un po' presuntuoso. La tecnica usata dai vari Pigarelli, Pedrotti, Dionisi, Mascagni e Benedetti Michelangeli, ritengo sia inimitabile. Unica. Analizzando le loro versioni corali c'è solo da imparare. Certamente, queste son state le cose più difficili con le quali ho dovuto convivere. Un'ottima compagnia ma che mi ha fatto anche soffrire. Diverse volte mi son chiesto: ma perché lo faccio? Questi brani son già così belli e perfetti che qualunque intervento potrebbe essere di peso o sbagliato. Poi, però, mi sono convinto che unire coro e orchestra in questa splendida avventura, poteva essere un modo unico per risentire e rivivere questo repertorio e per cercare di arricchirlo ulteriormente. Per me, è stata anche una grande lezione. Per questi brani da orchestrare, ho cercato di utilizzare una sonorità adeguata e che fosse sempre in equilibrio con le parti corali. Mi ha aiutato molto il testo, le varie situazioni che si presentavano e le storie raccontate. Per questo, d'accordo con il maestro Mauro Pedrotti, ho individuato delle tematiche da seguire. In totale sono sei: l'Amore, il Dolore, la Guerra, l'Emigrazione ed altre ancora. Ogni tematica raccoglie tre brani».
La vendita dei biglietti, affidata all'organizzazione della Società Cooperativa “Piattaforma Servizi”, viene effettuata a partire da oggi attraverso il circuito “Primi alla Prima” e Radio Dolomiti.