Orfeo in guerra
Stagione di Prosa di Bolzano 2010/2011
Altri Percorsi / Giovani
TIB Teatro
Orfeo in guerra
di Daniela Nicosia
regia Daniela Nicosia
scene Giuliano Ferrone
costumi Silvia Bisconti
luci e suono Paolo Pellicciari
con Vania Bortot, Clara Libertini, Valerio Maffioletti
Orfeo in guerra è un lavoro liberamente ispirato al romanzo di Italo Calvino Il sentiero dei nidi di ragno libro sulla resistenza scritto in soli venti giorni alla fine del 1946 e che lanno successivo si aggiudicò il Premio Riccione. Orfeo in guerra è la storia di un ragazzo forse ancora bambino, cresciuto troppo in fretta e il suo percorso di vita è, in qualche modo, un viaggio in un mondo altro alla ricerca dellamore. E un affresco della vita quotidiana in tempo di guerra. Siamo nel 1945, alle ultime tragiche battute del secondo conflitto mondiale. Il giovane protagonista, la cui storia è interpretata e narrata da tre attori, vive in un mondo ai margini, da cui osserva comportamenti e vizi delletà adulta che lo attrae e lo respinge al contempo. Sullo sfondo la guerra che lo fa crescere sempre più in fretta.
Tanti gli incontri, forte il senso di solitudine, dilagante il bisogno damore nel viaggio della vita intrapreso dal protagonista prima del tempo, in unetà in cui si desidera ancora fantasticare sui sentieri dove fanno il nido i ragni mentre la storia disegna i suoi itinerari a prescindere da noi.
Lo spettacolo come evidenziato dalla regista Daniela Nicosia, da tempo impegnata in una ricerca sulla nostra storia recente in particolare sugli anni della seconda guerra mondiale, sispira al primo romanzo di Italo Calvino in cui è presente una visione antieroica della resistenza, non cè insomma retorica.
I protagonisti sono dei reietti, comunque mossi da unelementare spinta di riscatto umano che li ha resi migliori, partecipi di quel processo storico che ha segnato un mutamento importante per la vita del nostro paese.
La guerra vista con gli occhi disincantati di quel bambino cresciuto troppo in fretta assomiglia allo sguardo che ad essa rivolge lintellettuale Calvino, intento a difendersi dalle emozioni, convinto di essere padrone della situazione, mentre il mondo dei grandi rende tutti dimenticati protagonisti.
Favola e storia si incontrano nello spettacolo che, come il romanzo, descrive lavventura di chi ha visto troppo, di chi ha visto oltre, di chi aveva solo bisogno di una mano soffice come il pane per ritrovare carezze smarrite.