Oriente Occidente

Danza

«L’Europa ha molte storie da raccontare.
Sarebbe bello se le unissimo al fine di dar vita a una narrazione comune».
Petros Markaris, Tempi bui, Bompiani, 2013

Divisa per decenni da un muro, tangibile e ideologico, tra Est e Ovest, oggi l’Europa pare trovarsi di fronte a una nuova frattura che traccia questa volta una linea di demarcazione tra Nord e Sud.
Non più check point, metri verticali di cemento né cortine di ferro si frappongono, a oltre vent’anni dal crollo dei sistemi comunisti, tra due idee di Europa. La recente divisione tra Nord e Sud, messa a nudo dall’acuirsi della crisi economico-finanziaria, si misura in termini di robustezza economica e stato sociale, nonché status dei diritti. È una divisione che, contrapponendo decantate capacità a fragilità strutturali, innalza nuovi muri di separazione, alimenta distanze e rischia di relegare il Sud a scomoda periferia.
Ancora una volta, il progetto di unione europea deve confrontarsi con fattori di disunione.
In tale contesto si può dunque cercare, e trovare, un elemento di congiunzione, affinché il processo di integrazione europea non naufraghi, insieme ai Paesi più vicini al Mediterraneo?
La cultura è uno dei fondamenti necessari a una visione di Europa comune. Il dibattito sul futuro dell’Europa pone al centro proprio la cultura quale componente imprescindibile per alimentare un sentimento di appartenenza a un destino collettivo, uno sviluppo sostenibile, un progresso calcolabile anche in tassi di civiltà.
La storia narra di come l’Europa e gli Europei siano pervasi dalle differenze, a partire dall’assenza di una lingua comune. Narra anche di come tali differenze abbiano contribuito, dal secondo dopoguerra a oggi, alla costruzione di una grande visione che affonda le radici nella democrazia e nella pace.
La cultura è il filo che intreccia differenze restituendo empatia, che amalgama confini avvicinando cittadinanze.
Attraversando l’Europa dal Nord al Mediterraneo, dall’Est all’Ovest, cerchiamo con questa edizione di Oriente Occidente di ricucire un abito comune, di riunire tasselli sparpagliati di un mosaico che ci restituisca l’immagine di un «noi». Lo facciamo attraverso la danza, in un Festival che da sempre esplora mondi lontani per sentirseli più vicini, per contrapporre agli scontri di civiltà gli incontri di culture, nella convinzione che la costruzione di un’Europa comune passi necessariamente dalla predisposizione a un dialogo fra culture.

Dieci prime nazionali, altrettanti Paesi del vecchio continente coinvolti nelle produzioni, per undici serate alla scoperta di ciò che la cultura europea della danza genera: questi i numeri dell’edizione 2013 di Oriente Occidente.
Il Nord è rappresentato dalla finlandese Tero Saarinen Company che, con i due pezzi Hunt, un solo volto a reinterpretare con il linguaggio contemporaneo La sagra della primavera di Stravinskij, e Gaspard, coreografia per cinque danzatori creata sulla composizione per piano Gaspard de la nuit di Maurice Ravel, introduce allo stile originale del coreografo e danzatore Tero Saarinen, che prende spunti dal balletto classico, dalla danza contemporanea, dal Butoh e dalle arti marziali, creando produzioni considerate “opere d’arte totali” di forte impatto visivo, combinate spesso con la musica dal vivo.
Dalla Norvegia, la compagnia nazionale di danza contemporanea Carte Blanche presenta la sua nuova creazione Not Here/Not ever del coreografo tibetano Sang Jijia, in cui i danzatori offrono un audace incontro tra le culture norvegese e del Sud-Est asiatico.
Plateau effect è il titolo della coreografia che Jefta van Dinther ha creato per il Cullberg Ballet di Stoccolma, una performance che intende disorientare e sfidare chi vi assiste, amalgamando a tutta velocità coreografia, luci e suoni, in una ricerca rivolta ad approfondire i processi di percezione e di contaminazione dei sensi.

Informazioni sulla prevendita

Biglietti
In vendita dal 5 agosto al 23 agosto
online e punti vendita Vivaticket www.vivaticket.it
al telefono con carta di credito dal lunedì al venerdì 10-18 0464 431660
presso gli uffici di Oriente Occidente dal lunedì al venerdì 10-18

Dalla Lituania alla Repubblica Ceca, fino alla Russia, l’Est Europa è presente al Festival con lo spettacolo Medeas di Birute Letukaite dell’Aura Dance Theatre, e con la compagnia 420People di Václav Kuneš, che propone le due produzioni Small hour e Wind-up, a testimonianza dell’ampio vocabolario della danza contemporanea che il coreografo praghese esporta in tutto il mondo.
La Russia è rappresentata in ben due spettacoli in programma: si tratta di Wings at tea e Sepia del Provincial Dance Theatre di Yekaterinburg, e The crone, un mix di danza, teatro, cartoon, comix e video del Kinetic Theatre di Mosca, coreografato da Alexander Pepelyaev.
Produzione franco-tedesca, Monchichi della Company Sébastien Ramirez che ci riporta nel centro dell’Europa, ma guardando sempre alla contaminazione di generi e culture: nello spettacolo, Sébastien Ramirez e Hyun-Jung Wang si confrontano con i fenomeni che riguardano l’interculturalità e le differenze, alla ricerca di un punto d’incontro.
Immancabile il flamenco, grazie all’intervento della giovane danzatrice e coreografa Rocío Molina, che con Vinática accompagna il pubblico dentro la tradizione coreutica spagnola, vista e reinterpretata con gli strumenti e le visioni del presente.
Dalla Spagna l’itinerario si espande verso il Sud Europa, facendo tappa anche in Italia: la Compagnia Indaco di Laura Boato, vincitrice della scorsa edizione del concorso coreografico Danz’è, presenta la coproduzione del festival On the market, progetto articolato in tre quadri – Incarnation, Beauty, Art – che si interroga su come il «mercato» entri nelle vite delle persone, filtrando e modificando l’apparire delle cose.
Un grido si leva infine dalla Grecia lacerata dalla crisi, grazie alla fisicità forte ed esplosiva della compagnia Rootlessroot di Atene, che con lo spettacolo-manifesto Kireru invoca dal palcoscenico l’urgenza della ricerca di una nuova identità, che germogli dalle macerie di una cultura occidentale in declino.

Il Presidente Paolo Baldessari
I Direttori Artistici Lanfranco Cis e Paolo Manfrini

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SPETTACOLI

29 ago
Rovereto, Auditorium Melotti
Company Sébastien Ramirez
Monchichi

30 ago
Trento, Teatro Sociale
Tero Saarinen Company
Gaspard, Hunt

31 ago
Rovereto, Auditorium Melotti
420People
Small hour, Wind-up

1 set
Trento, Teatro Sociale
Rocío Molina Company
Vinática

2 set
Rovereto, Auditorium Melotti
Provincial Dances Theatre
Wings at Tea, Sepia

3 set
Trento, Teatro Sociale
Aura Dance Theater
Medeas

4 set
Rovereto, Auditorium Melotti
Indaco
On the market – Incarnation, Beauty, Art

5 set
Trento, Teatro Sociale
Cullberg Ballet
Plateau Effect

6 set
Rovereto, Auditorium Melotti
RootlessRoot
Kireru

7 set
Trento, Teatro Sociale
Carte Blanche
Not here/Not ever

8 set
Rovereto, Auditorium Melotti
Kinetic Theatre
The Crone

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DANZ'È
Concorso coreografico Città di Rovereto VI ed.
30 e 31 ago
Rovereto, Teatro Cartiera

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DANZ'È OFF
30 e 31 ago
Rovereto, piazza Loreto

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LINGUAGGI
30,31 ago, 1,2,4,5,7,8 set
Rovereto, Mart - Sala conferenze
8 relatori offriranno il loro punto di vista sul tema del festival

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SULLE ROTTE DEL CINEMA
31 ago, 3,6,7 set
Rovereto, Mart - Sala conferenze
4 film-documentari sul tema Visioni d’Europa

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DANZE DI VITA QUOTIDIANA
Azioni di danza di comunità
1-2 set
Rovereto, piazza San Marco

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CID CANTIERI
ven 13 set
Trento, Teatro Cuminetti
Progetti di giovane danza
quattro nuove creazioni di altrettante Compagnie di danza trentine: Compagnia Artea, Compagnia Controra, Compagnia LAM, 3D-3dinamiche


organizzazione: Ass. cult. Incontri Internazionali di Rovereto - PAT Ass. Cultura - Comune Rovereto Ass. Cultura - Ministero Beni e Attività Culturali - Regione T-AA - APT Rovereto - MART Centro Internaz. Danza - ASM Rovereto - Cassa Rurale Rovereto