Orphee et Eurydice
Benvenuti a Teatro
InDanza
Ballet National de Marseille
Direzione artistica Frédéric Flamand
Orphee et Eurydice
per 16 danzatori
prima mondiale Opéra Théâtre de Saint-Etienne 13 giugno 2012
coproduzione Opéra Théatre de Saint-Etienne, Ballet National de Marseille
Musica Christoph W.Gluck ,versione Hector Berlioz
Regia e coreografia Frédéric Flamand
Scene, immagini e costumi Hans Op de Beeck
Assistente alla coreografia Yasuyuki Endo e i danzatori del Ballet National de Marseille
Il Teatro Sociale di Trento attende il prossimo 12 marzo il Ballet national de Marseille, storica compagnia francese fondata da Roland Petit nel 1972, e oggi diretta dal coreografo belga Frédéric Flamand. Teatro Sociale, 12 marzo 2013, h 20.30.
In scena il nuovo Orphée et Eurydice, spettacolo per sedici danzatori creato su commissione per lOpéra de Saint-Etienne (Francia) nel giugno 2012, ispirato al Mito di Orfeo sulla celeberrima opera di Christoph W. Gluck, qui nella versione rivisita da Hector Berlioz nel 1859, che Fredéric Flamand ha realizzato con il celebre artista belga Hans Op de Beeck, autore della scenografia, dei costumi e delle immagini.
Il Mito è noto a tutti: Orfeo piange la morte dellamata sposta Euridice quando Amore, inviato da Giove, gli propone di discendere agli Inferi per riportarla con sé alla vita a condizione che lui non le rivolga lo sguardo finché entrambi non saranno ritornati in questo mondo.
Flamand ha voluto concentrare la sua riflessione sulle forze costitutive della natura umana, sulla manifestazione dei desideri, sulleterno combattimento tra bene e male e sullambiguità legata agli sguardi in riferimento alla nostra cultura contemporanea. Realizza così uno spettacolo che è una metafora danzata dello sguardo, sguardo che auspica possa, al pari di quello di Orfeo, tornare indietro per non piegarsi allattuale visione mediatica e falsata del nostro destino. Così come il mito è atemporale anche lambientazione scelta da Op de Beeck per il balletto lo è: una città fittizia, la città dichiara - trionfante, la città in rovina, la città infernale, la città malinconica dominata dalla virtualizzazione.
Frédéric Flamand. Artista poliedrico e curioso ha fatto del dialogo tra le discipline e gli artisti la sua cifra stilistica. Dopo aver fondato Plan K, nel 1973, a Bruxelles e aver dato vita a un luogo pluridisciplinare di accoglienza di artisti allepoca alternativi dentro unantica raffineria di zucchero a Molenbeek, è passato a Venezia a dirigere la Biennale Danza, e poi nel 2004 a Marsiglia, città che gli ha affidato le redini della storica compagnia fondata da Roland Petit, dal 1998 al 2004 diretta dallétoile Marie-Claude Pietragalla. Ensemble dai numeri consistenti (attualmente una trentina di danzatori), dal repertorio e dalla storia ingombrante che Flamand ha progressivamente trasformato. Portando anche a Marsiglia la sua indagine sul rapporto uomo/spazio, danza/architettura e trasferendo i suoi progetti con archistar (Zaha Hadid, Diller + Scofidio, Thom Mayne, Dominique Perrault, Humberto e Fernando Campana, Jean Nouvel, Ai Weiwei) nel repertorio della compagnia.
Hans Op de Beeck è un artista multidisciplinare che lavora a Bruxelles. Scultore, realizzatore di video e installazioni, fotografo, disegnatore e scrittore, le sue opere di varie dimensioni e forme indagano il rapporto problematico con il tempo, lo spazio e tra esseri umani. Tema chiave dei suoi lavori la sparizione delle distanze, la disincarnazione dellindividuo, lastrazione del tempo come risultato della globalizzazione e del cambiamento del mondo in rapporto ai nuovi media e alle tecnologie. Ha esposto alla Biennale di Venezia nel 2011, alla Galleria Borghese di Roma nel 2009, alla Biennale di Singapore e a quella di Shanghai. Lo scorso autunno la Kunstverein Hanover (Germania) ha presentato unimportante retrospettiva sul suo lavoro.
organizzazione: Centro Servizi Culturali S. Chiara