Otello Profazio

Musica popolare

Itinerari Folk 2009

Otello Profazio >> (Italia - Calabria)
Il principe dei cantastorie

Memoria storica ed enciclopedia vivente dell’etno-antropologia musicale del Sud, è considerato, anche dai suoi colleghi, il “Principe dei cantastorie”. Fin da giovane ha sentito prorompente il bisogno, diventato poi necessità e impegno civile, di raccogliere e divulgare il patrimonio etno-musicale del Sud, di tutto il Sud e non solamente della Calabria - dove è nato a Rende - o della Sicilia, di cui è considerato degno rappresentante.
In oltre 40 anni di attività e di ricerca ha scritto, scovato e riscritto innumerevoli canti e documenti canori che ha catalogato per temi e che costituiscono il suo archivio personale. Moltissime le canzoni pubblicate in numerosissimi dischi dove reinterpreta la storia del Sud, o meglio, ne canta la controstoria. Tutte le sue canzoni, anche quelle che al primo ascolto potrebbero sembrare “allegre”, “leggere”, o “scandalose”, sono canti di protesta, di lotta “poetica”, di analisi critica della realtà sociale, espressi con l’uso della satira contro i potenti, quelli “che avrebbero dovuto fare” per il Sud e “non hanno fatto”. Vale la pena ricordare almeno “Qua si campa d’aria”, il cui omonimo LP ha ottenuto il disco d’oro per aver venduto più di un milione
di copie, primato mai raggiunto per un’opera cantastoriale; in questa canzone, i versi, macigni scagliati contro i potenti, costituiscono un alto contributo civile. Otello non vuole cambiare il mondo con le sue opere; il suo unico intento è di riuscire a far riflettere chi ascolta, provocare le coscienze, senza interessi privati. Vincitore del premio Pitrè, il più alto riconoscimento culturale siciliano, Profazio dedica gran parte dell’anno all’attività concertistica in Italia e all’estero, Brasile, Stati Uniti, Canada, Australia, Svizzera, Germania, etc., dove è molto conosciuto. E’ inoltre autore di commenti musicali di famosi film (tra cui L’amante di Gramigna, Delitto d’amore, etc.) e di sceneggiati televisivi, nonché di numerosi programmi radiofonici e televisivi che, negli anni ’70, hanno dato lustro e rianimato una tradizione culturale che stava scomparendo.

Otello Profazio: voce, chitarra