Paesaggi sonori. Omaggio a Giovanni Segantini

Musica

Anniversario Segantiniano

Il 15 gennaio 1858 nasceva ad Arco Giovanni Segantini.
Le manifestazioni per ricordare il legame tra l’illustre pittore e la città di Arco si aprono martedì 15 gennaio 2008, alle ore 20,30 nella Chiesa Collegiata di Arco secondo il seguente programma:

Introduzione di Ruggero Morandi, Assessore alla Cultura di Arco
Saluto di Renato Veronesi, Sindaco di Arco
Intervento di Margherita Cogo, Vicepresidente e Assessore alla Cultura della Provincia Autonoma di Trento
“Il mio paese natale…”: Note al rapporto tra Arco e Giovanni Segantini di Romano Turrini

Concerto
PAESAGGI SONORI
Omaggio a Giovanni Segantini

Camerata Musicale Città di Arco
Direttore Giorgio Ulivieri

Si tratta di una serie di “quadri” musicali che si legano a Segantini sia per l’epoca storica, sia per le situazioni vissute, sia per i paesaggi descritti, sia, non per ultimo, per le emozioni che si intendono suscitare attraverso quei temi legati alla natura tanto cari all’artista arcense

Voci Bianche del CORO Anzolim de la Tor di Riva del Garda
Direttore Giuseppina Parisi

ARPA: Lazzaroni
VIOLONCELLO: Klaus Broz

* * *

PROGRAMMA
R.GIAVINA (vivente)
LE STAGIONI
- Benvenuta Primavera
- Estate
- Autunno
- Inverno
Testi poetici: Franco Farina

E.GRIEG (1843-1907)
DUE PEZZI LIRICI - op.68 n°4,5 per piccola orchestra
- Sere in montagna
- Presso la culla

J.SIBELIUS (1865-1957)
ROMANZA in DO minore - op.42 per orchestra d’archi

C.C.SAINT SAENS (1835-1921)
LE CARNAVAL DES ANIMAUX
“Il Carnevale degli Animali”
- Il cigno
Violoncello: Klaus Broz

C.DEBUSSY (1862-1918)
DEUX DANSES per arpa e orchestra d’archi
- Danse sacree
- Danse profane
Arpa: Marianna Lazzarini

LE STAGIONI
Liriche di FRANCO FARINA

BENVENUTA PRIMAVERA!
Avete visto un platano d’inverno?
Che pianto di ramaglie e foglie sfatte...
Il verde è diventato inconcepibile.
E’ triste il mondo senza primavera!
Immaginate un cielo senza rondini,
un ramo nero senza linfe o gemme.
Ma - miracolo! - ecco con il suo passo lieve
a ridare un po’ di lievito alla terra...
Benvenuta, vita che risorgi!
Eri un sogno lontano nel letargo della luce,
quando i giorni assomigliano a tramonti precoci
e impossibile sembra giocare all’aperto
tra vortici di grida e corse su scivoli erbosi
liberando puledri bianchi di fantasie.
Quanto ti amiamo, stagione gentile!
Spiegaci come l’aria si fa di vivo argento
e s’aprono occhi di luce nel cielo accecato.
Che triste il mondo senza primavera!

ESTATE
Estate traboccante di profumi,
accesa del colore dei papaveri
sulla distesa ondulata di spighe.
Ogni volta un fiore, un frutto nuovo
fa più ricca l’offerta della terra.
In cielo intanto si rinnova il rito
dei noviluni e pleniluni...
E il cuore colmo di riconoscenza
intona un canto d’amore alla vita.

AUTUNNO
L’estate poi trapassa nell’autunno,
lo fa con una gradualità sapiente,
sì che quasi non t’avvedi
che una stagione muore e un’altra nasce.
C’è un autunno che è simile all’estate
col sole ancora caldo sotto cieli
nitidi quasi fossero cristalli.
Come brilla l’autunno sulle foglie!
Ognuno vorrebbe esser pittore
perché tanta bellezza non si perda...
Poi l’ombra s’avanza inesorabile.
Digrada il giorno, sempre più veloce
e, con la sera calata improvvisa,
sentiamo che l’estate ci ha lasciati,
e il mutamento si riassume in un sospiro:
“Eccoci già in autunno!”
Autunno...il nome ha una cadenza triste,
ma insaporita d’un gusto di castagne
annaffiate di vin novello per s.Martino.
E ride il cuore al sol che declina.

INVERNO
E arriva l’inverno barbacandida
col suo faccione cosparso di brina.
Ce lo rammentano i proverbi in rima:
“ Santa Lucia, il più corto dì che sia.”
“da Santa Lucia a Natale
il dì s’allunga un passo di cane.”
“San Tommè,
cresce il dì quando il gallo alza il piè.”
Sotto la bianca coperta di neve
la vita dorme il suo sonno profondo.
Immerso nel silenzio, sogna il mondo.
“Sotto la neve, pane.”
In coro ci parlano i proverbi,
vedon più avanti dei maghi del tempo.
“Quando il sole la neve indora,
neve, neve e neve ancora.”
I bimbi allora, amici della neve,
tengon gli occhi incollati alle finestre.
E il cuore danza con le bianche falde.
Ma per il camionista vòlto all’alpe,
la neve è una nemica: è la tormenta.
Si consola il contadino e pensa:
“Sotto la neve, pane.”
basta un po’ di lieve solicello
e già si sente la stagion novella:
“San Sebastiano, la viola in mano.”
I proverbi non conoscono impostura:
svelano la poesia della natura.
Poi d’un guizzo, tra mattino e sera,
scoprono che è arrivata primavera.


organizzazione: Comune di Arco Assessorato alla Cultura