Paesaggio con fratello rotto

Teatro

Drodesera > Centrale di Fies 2005

Teatro Valdoca
Paesaggio con fratello rotto
Parte seconda: Canto di ferro
Prima Nazionale
Prodotto da: Teatro Valdoca in collaborazione con Teatro A. Bonci di Cesena e Drodesera > Centrale Fies
Con il contributo di Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Regione Emilia Romagna e Provincia di Forlì-Cesena
Regia e luci: Cesare Ronconi
Parole: Mariangela Gualtieri
Con: Marianna Andrigo, Vanessa Bissiri, Silvia Calderoni, Dario Giovannini, Gaetano Liberti, Muna Mussie, Vincenzo Schino, Florent Vaudatin
Musiche dal vivo eseguite e composte da: Dario Giovannini
Scene: Stefano Cortesi
Riproduzioni pittoriche e fondali: Luciana Ronconi
Costumi: Patrizia Izzo
Ricerca e struttura del suono: Luca Fusconi
Sculture in legno: Florent Vaudatin
Ceramiche: Officina Vasi Cesena
Aiuto regia: Vincenzo Schino
Assistente al montaggio: Chiara Pirri
Macchinista: Federico Lepri
Organizzazione: Morena Cecchetti e Emanuela Dallagiovanna
Consulenza amministrativa: Cronopios
Si ringraziano: Aidoru, Paolo Aralla, Gino Balena, Maurizio Bertoni, Paola Farneti, Rurie Ogata, Maurizio Turci

Canto di ferro, seconda tappa di Paesaggio con fratello rotto è, al momento in cui va in stampa questo programma, nel pieno delle prove alla Centrale di Fies, nell’ultimo decisivo mese prima del debutto.
Sento la forza grande di quest’opera, una forza che fa catena fra passato e futuro e tiene al proprio centro l’uomo: creatura strana, anima zoppa, sempre.
Guardo le otto figure in scena e mi appare la campionatura di un’umanità a venire, così imperfetta, così amabile e misteriosa. Dai corpi arriva tutto l’ibrido che la regia ha evocato e composto: infanzia e crudeltà, candore e seduzione, bellezza e dolore, sterilità e dono di se. Non più le voci adulte della prima parte: da queste gole escono voci incerte nel loro dire piccolo, eppure savie, profonde, accorate. La scena e il suono che la riempie, la forza della luce, condensano i segni di un anno intensissimo di attenzione e di ascolto, sotto il magistero alto e tenace di Cesare Ronconi. La sua regia è come sempre priva di strategie e seduzioni, e chiama anche questa volta lo spettatore alla frontalità, con cuore spalancato e intelletto sedato, nell’abbandono davanti ad un forte paesaggio. Come nell’ascolto di un canto. Come davanti ad una nascita. Le parole che io ho scritto per questo Canto di Ferro sono parole d’amore.
Mariangela Gualtieri


organizzazione: Il Gaviale - P.A.T. Assessorato alla Cultura - Regione Autonoma Trentino Alto Adige - Comuni di Dro e Arco - APT del Garda Trentino - Cassa Rurale di Arco Garda Trentino