Parlamento chimico

Teatro

Stagione di Prosa di Bolzano 2004/2005
LA GRANDE PROSA - ALTRI PERCORSI/TEATRO CIVILE

Jolefilm
Parlamento chimico / storie di plastica
di Francesco Niccolini e Marco Paolini
con Marco Paolini

Torna il teatro d’impegno civile dell’attore, autore e regista bellunese Marco Paolini con Parlamento chimico: una storia di intelligente denuncia, che ricorda “Il racconto del Vajont” e “I-Tigi Canto per Ustica”. Questo testo è il risultato di un laboratorio durato tre anni ma che in realtà è ancora aperto e al quale hanno preso e prendono tutt’ora parte ingegneri, chimici, esperti di finanza, giornalisti, sociologi, scrittori e storici come Gianfranco Bettin, Daniele Del Giudice, il pm Felice Casson, Giuseppe Cederna, gli operai, i familiari ed i residenti della zona di Porto Marghera. Parlamento chimico racconta la storia della nascita, dell’ascesa, della crisi e della morte

di Porto Marghera. È la parabola di ottanta anni di capitalismo: Marghera, nasce nel 1917 sulle ali dell’ideologia futurista per una nuova città tutta industrie, ciminiere e velocità, in grado secondo i seguaci di Marinetti di porre termine alla decadenza della Venezia dei Dogi e della Serenissima Repubblica. In quarant’anni Porto Marghera, avvalendosi di leggi fatte ad hoc, complicità, giochi di potere ed una buona dose di intelligenza mista ad incoscienza, diventa un grande polo industriale dove dal dopoguerra con l’installazione degli impianti petrolchimici si sviluppano le più avanzate produzioni della chimica italiana. Oggi i principali protagonisti di quella storia sono tutti morti o all’estero: saltati per aria, suicidati, sotto processo o morti di cancro come i tanti, tantissimi operai che in quelle fabbriche, in quelle fonti di lavoro e di sussistenza hanno creduto senza pensare di salvarsi polmoni e fegato. Paolini racconta una storia italiana che potrebbe essere la storia del nostro paese. Mescola l’industrializzazione forzata e il miracolo economico, l’inurbamento e i dialetti, le ingenuità, la fierezza e l’orgoglio, parla di finanza e di politica. E su tutto pesa, come un macigno, l’assoluzione dei vertici di Montedison ed Enichem, che Paolini definisce “Petropolis”, dall’accusa di disastro colposo continuato. “Non si può condannare un modello di sviluppo”, dice l’attore, “in fondo se la plastica è alla base del nostro modello di vita, chi è morto di cancro in Montedison, dunque, è morto per ognuno di noi”. Paolini è il simbolo della rinascita del teatro civile in Italia, proprio per questo è anche la figura centrale del progetto che lo Stabile di Bolzano dedica al rapporto tra creatività artistica e impegno sociale.

Informazioni sulla prevendita

Nuovo Teatro Comunale di Bolzano
da martedì a venerdì ore 10.00-13.00 e 15.00-19.00, sabato 10.00-13.00