Patata pata(r)te

Nelle varie fiere, sagre e festival dedicati, nel Trentino e in altre regioni italiane, alla produzione tipica e alla sua promozione, la patata è restata spesso ai margini. Sebbene da “cibo povero per i poveri” di ieri si sia evoluta parecchio, diventando la protagonista di elaborazioni gastronomiche anche ad altissimo livello, la sua immagine è rimasta falsata ed offuscata, il suo grandissimo ruolo nella storia sociale e nello sviluppo demografico è sconosciuto ai più. E solo pochi sanno che scrittori e poeti hanno dedicato intere opere letterarie alla patata, che molti artisti - dall'Ottocento fino ai giorni nostri - sono stati ispirati dalla patata per opere di altissimo livello.
Mentre in vari paesi del mondo si assiste ad una crescente attenzione culturale-artistica rivolta a questo vegetale - con la fondazione di Musei della patata in Germania, Belgio, Danimarca, Canada, Stati Uniti d'America, con l'organizzazione di particolari festival e mostre in Francia, Germania e su Internet, con il “Centro internacional de la papa” (con sede nel Perù, paese d'origine della patata) per la lotta contro la povertà e il sottosviluppo nei paesi del mondo mediante la coltivazione della patata - in Italia, che pur è tra i maggiori paesi “pataticoli” europei, si sono finora privilegiati i convegni tecnici e gli incontri tra specialisti del settore.
Con la manifestazione patate pata(r)te si intende far conoscere a tutti l'affascinante storia di questo prodotto, evidenziando anche le sue connessioni con il mondo dell'arte: un invito ai consumatori perché considerino ed usino la patata con maggiore attenzione e riguardo - e un appello agli artisti perché si occupino nelle loro opere (pittoriche escultoree, grafiche e fotografiche, figurative o astratte che siano) di questo tubero, solo apparentemente modesto. Ne potrebbe nascere un connubio di grande interesse.

Sono cambiati i tempi da quando, nel 1925, si poteva leggere nell'Almanacco Agrario: “Nel Trentino circa la metà dei terreni a rinnovo sono occupati dalla patata, oltre 6.000 ettari, ed il prodotto è rilevante poiché si aggira sui 650.000 quintali. La patata rappresenta il prodotto principale dei campi della zona di montagna...». Oggi la produzione provinciale di patate si attesta sui 110.000 quintali (sono oltre 20 milioni di quintali in Italia). Roccaforti per la sua
coltivazione nel Trentino sono - oltre alla Val di Cembra, all'Alta Valsugana, alla Valle di Non e al Bleggio - la Val di Gresta e il Lomaso. La Val di Gresta, con il suo clima mite, sale a gradoni dai 250 metri di Loppio fino ai 1300 metri di Passo Bordala. Fulcro dell'attività agricola è il Consorzio ortofrutticolo Val di Gresta che produce oltre 25.000 quintali di ortaggi e patate. Fin dagli anni '80 del secolo scorso, i produttori locali si sono votati all'agricoltura biologica e integrata: un impegno e una promessa che fanno della Val di Gresta veramente “la Valle della Salute”. Solo dal Lomaso, dolcissimo altopiano tutto campi, boschi e chiese antiche e paesi in pietra tra i 500 e i 700 metri di altitudine, proviene la terza parte delle patate coltivate nel Trentino, circa 30.000-40.000 quintali all'anno. La metà di queste montagne di patate, che confluiscono alla Cooperativa Produttori Agricoli Giudicariesi COPAG di Dasindo, sono patate da seme. Vengono selezionate e analizzate scrupolosamente, per essere poi avviate verso la fascia pedemontana delle Alpi italiane dove sono molto richieste: il clima alpino rende persone e sementi più rustiche e più forti.