Per Guglielmo Bertagnolli

Convegno

Per Guglielmo Bertagnolli 1881-1917
Letture e percorsi a cento anni dall'edizione di "Poesie e poeti de la val de Non"

PROGRAMMA
Maria Grazia Pensa
Guglielmo Bertagnolli fra poesia e memoria

Donatella Rasi
La collaborazione alla rivista "Pro Cultura"

Paola M. Filippi
Gli studi sulla letteratura tedesca

Patrizia Cordin
Alla ricerca di u dialetto perduto: Bertagnolli e i poeti d'Ananunia nel dizionario di Quaresima

Quinto Antonelli
Per la raccolta dei nostri canti popolari

Fabrizio Rasera
Contributi per una biografia

Recita brani poetici
Giulio Visintainer

GUGLIELMO BERTAGNOLLI
1881
Nascita: non a Sanzeno, ma “in quella città italofoba che era una volta Bolzano”, il 27 giugno 1881. È figlio di Massimino Bertagnolli, ufficiale di carriera dell’esercito austiaco (ma anche lui felice poeta dialettale) e di una De Varda di Mezzolombardo.

1901
Maturità classica presso il Ginnasio liceo di Trento. “Fu, fin da ragazzo, quando sedeva sui banchi del Ginnasio di Trento, un fervente patriota” (Quaresima).

1903
X congresso della Società degli Studenti Trentini a Cles, il 22 agosto. Guglielmo B. viene eletto Segretario, una carica che ricopre per due anni.

1904
È l’anno della stretta ulteriore della lotta per l’università. B. è protagonista in ottobre, a Innsbruck, di un clamoroso incidente. Ha uno scontro violento con uno studente tedesco che gli contesta di portare la spilla della Lega Nazionale recante la testa di Dante e che fa il gesto di volergliela strappare.
Pochi giorni dopo, è tra gli studenti arrestati per le manifestazioni connesse all’inaugurazione della Facoltà italiana, impedita dagli atti di ostilità degli studenti tedeschi supportati dalla cittadinanza. Sarà scarcerato tra gli ultimi, a fine mese. “Em recorderai semper de ca not”, inizia uno dei suoi pochi testi poetici di contenuto politico.

1905
Al congresso studentesco di Tione del 6 agosto ha un ruolo significativo, ancora nella veste di Segretario della Società degli Studenti Trentini. Il tema della tattica da seguire per ottenere l’università italiana in Austria divide profondamente il piccolo mondo politico trentino. B. (come tutta la Società degli Studenti di matrice laica e nazionale) è aperto sostenitore di Trieste come sede senza alternative possibili (il partito cattolico sta orientandosi per una mediazione su Trento, il governo rilancia l’ipotesi Rovereto respinta, almeno ufficialmente, dalla piccola città).

1906
Si laurea in “filosofia” (che equivale a dire in lettere) all’università di Vienna.

1907
Ottiene presso l’Università di Vienna l’abilitazione all’insegnamento della lingua italiana e della lingua tedesca nelle scuole medie Inizia la sua attività di insegnante. E’ insegnante (“supplente”) di lingua e letteratura italiana presso l’Accademia di Commercio di Trento.
Quaresima: “insegnava con quel candido entusiasmo che era tutto suo, con quella competenza che s’era acquistata non tanto nelle aule universitarie di Innsbruck e di Vienna, di Firenze e di Roma, quanto nella solitudine della sua cameretta sopra i libri ch’egli con febbre di bibliomane era venuto accumulando e con passione di neofita divorava. L’entusiasmo era la più bella dote dell’animo di lui, dote che è concessa solo a chi ha cuore buono e generoso e spirito infiammato da una visione rosea della vita”.

1908
Esce nell’annuario della Accademia di Commercio un suo saggio sullo scrittore tedesco Hamerling. Insegna anche tedesco nel corso di perfezionamento e nella sezione femminile.

1909
Esce nell’annuario della scuola dove insegna l’ampio saggio Cenni sulla fisionomia morale del Faust.
In settembre viene nominato professore “effettivo”, cioè di ruolo.

1910
Esce la rivista “Pro Cultura”. G.B. è redattore, oltre che curatore della rubrica sul folclore.
Sul bollettino alpinistico “Paganella” promuove e pubblica una raccolta dei canti popolari trentini.

1912
Esce l’opera cui è affidata in particolare la sua memoria, l’antologia in tre volumi Poesie e poeti da La Val de Non. Tra quei poeti c’è anche il curatore Bertagnolli: i versi firmati con lo pseudonimo letterario Pieder Lanzile o Pieder Berto Lanzile sono anzi la presenza più robusta, nel libro, della poesia nonesa contemporanea.

1913
Si fa particolarmente intensa e interessante la sua collaborazione (su temi storici e letterari) con il quotidiano liberale di Trento, “Alto Adige”.

1914
Prosegue la sua collaborazione al quotidiano “Alto Adige”. Lo troviamo anche direttore del “Bollettino” dell’Associazione Trentina degli Insegnanti nelle Scuole Medie, di cui escono solo due numeri (poi arriva la guerra). Ma è la conferma del ruolo particolarmente rilevante che B. ha nella scuola e nel mondo scolastico locale.
Esce in “Pro cultura” Il primo processo delle streghe in Val di Non.
A Rovereto gli viene affidato il discorso nella ricorrenza del XVII anniversario delle Feste centenarie per Antonio Rosmini, nel quale tiene a riaffermare il suo punto di vista laico.

1915
Decide di passare in Italia, nell’imminenza dell’intervento.
Arruolatosi come volontario nell’esercito italiano, è in Valsugana come combattente con la brigata Venezia.

1916
Ritirato dal fronte, come gli altri trentini, dopo l’impiccagione di Battisti e Filzi, è addetto al Commissariato per gli affari civili presso il Comando Supremo.

1917
Dal gennaio è trasferito a Storo, “a riordinare le scuole di quel distretto”. Vi muore di meningite il 17 o 18 aprile.


organizzazione: Associazione G.B. Lampi - Comune di Sanzeno - Accademia Roveretana degli Agiati