Per non morire di mafia
Stagione Teatrale di Borgo Valsugana e Grigno 2010/2011
Sicilia Teatro
Per non morire di mafia
di Piero Grasso
con Sebastiano Lo Monaco
regia di Alessio Pizzech
Non un semplice spettacolo ma un ritratto, unindagine emotiva, una discesa nel cuore vibrante del lucido pensiero di un uomo che ha dedicato e sta dedicando la sua vita alla lotta contro il crimine per il trionfo della legalità. Lo immagino in una stanza. Lui è lì al suo tavolo, forse sta lavorando, forse, stanco, sta pensando, forse sta tenendo una lezione, quello che è certo è che lo spettatore si trova partecipe di una riflessione sorprendente per la sua vitalità intellettuale. Il tempo dello spettatore è lo stesso del protagonista sul palcoscenico. Il tempo della finzione corrisponde perfettamente allo sviluppo dellintera pièce che si dipana così tra il momento didattico, quello comico e quello che definirei tragico nel senso antico della parola. Il protagonista/attore narra i tempi moderni come laedo cantava la guerra di Troia e ci invita alla speranza, al valore supremo e antico del rispetto della legge dello stato ma guidato da una più profonda legge morale. Un uomo/attore che dialoga con sé stesso e con il pubblico. Un dialogo lucido in cui i segni tracciati sulla lavagna diventano il concretizzarsi di un percorso di pensiero che scava nella memoria che fà della storia il proprio strumento di orientamento. Un pensiero assolutamente urgente e necessario che viaggia sul delicato binario della contraddizione.
Il monologo rispecchia una condizione del personaggio di solitudine in cui i pochi segni scenici raccontano il mondo che egli evoca ripercorrendo la propria vita tra il personale ed il professionale. Uno spettacolo che trae il suo interesse dalla capacità di sollecitare domande, analisi e una maggiore consapevolezza negli occhi degli spettatori. Il grido del personaggio è rivolto alle coscienze: su di esse vuole suscitare una presa di posizione e lassunzione di una speranza possibile che possa dare corpo ad unutopia per le nuove generazioni.
Un monologo quindi che riconduce il teatro alla sua funzione civile ed evocativa. Un teatro capace di disegnare gli uomini, di delineare esperienze di vita che possano divenire modelli. Un teatro che senza intellettualismi vuole dare un contributo al recupero di un senso della civiltà. Tutto affidato allarte attorale di Sebastiano Lo Monaco con il quale, dopo aver condiviso lesperienza del Non si sa come di Pirandello, sono felice di cominciare questa nuova avventura che lo vede confrontarsi con una dimensione testuale nuova e mettere la sua arte, di grande erede della tradizione italiana, al servizio di evento teatrale che muova verso la contemporaneità.
Alessio Pizzech
Biglietti:
presso gli sportelli delle Casse rurali del Trentino fino alle ore 15.30 del giorno della rappresentazione o del venerdì precedente se lo spettacolo è programmato di sabato o di domenica
il giorno dello spettacolo dalle ore 19.45 alle 20.45 presso la biglietteria del teatro
organizzazione: Coordinamento Teatrale Trentino - Comune di Borgo Valsugana - collaborazione comuni del Sistema Culturale Valsugana Orientale