Perché ci innamoriamo di Marilyn Monroe?
Tra neuroscienze e arte cinematografica. Dialogo con Vittorio Gallese e Michele Guerra, autori del libro Lo schermo empatico
Perchè il cinema raggiunge con la stessa forza l’immaginario di milioni di persone in tutto il mondo, diverse tra loro per storia, gusti e cultura? Perché i film ci sembrano così reali mentre sono dichiaratamente artificiali? E come mai, pur stando comodi nelle nostre poltrone, abbiamo la sensazione di muoverci e orientarci nello spazio virtuale dello schermo?Venerdì 5 febbraio alle 20.30 al MUSE un neuroscienziato e un teorico del cinema si addentrano nei processi che regolano la “settima arte” analizzando l’esperienza di simulazione che il cinema rappresenta e consente.
Vittorio Gallese, neuroscienziato noto in particolare per l’eccezionale scoperta, nel 1992, dei ‘neuroni specchio’, e il teorico del cinema Michele Guerra, presentano il libro Lo schermo empatico, (Raffaello Cortina Editore, Milano 2015), intenso lavoro a quattro mani che, nelle parole dei suoi autori, cerca di “usare i neuroni per capire di cosa è fatta la magia del cinema. E al tempo stesso capire come mai, grazie al cinema, passiamo dalla finzione alla realtà”. Corredato di ampi studi, letteratura, ricerche e immagini, Lo schermo empatico conduce il lettore di esperimento in esperimento, tra tecnica cinematografica, storia del cinema, filosofia e neuroscienze.
Analizzando alcuni grandi capolavori del cinema mondiale, da Notorious a Persona, da Shining a Il silenzio degli innocenti a Cave of Forgotten Dreams di Werner Herzog,gli autori si concentreranno sulla ricerca dei motivi per cui andiamo al cinema. Il loro studio suggerisce nuovi percorsi di approfondimento per la conoscenza e la prassi psicologica e psicoanalitica, ma ancor prima offre strumenti per riconoscere noi stessi, le nostre vie immaginative e capacità di illusione, le nostre dinamiche interpersonali e possibilità creative.
Durante l’incontro sarà possibile immergersi nella visione di grandi capolavori del cinema e comprendere con più chiarezza i meccanismi di risonanza che costituiscono uno dei grandi segreti dell’arte cinematografica. Un'occasione speciale per riflettere sul potere delle immagini in movimento che, in forme sempre nuove e pervasive, fanno parte della nostra vita quotidiana.
Attraversando il libro in compagnia dei suoi autori ci si soffermerà su temi quali l’armonia, lo specchio, la multisensorialità cerebrale per approfondire il destino e le nuove sfide del cinema contemporaneo, che si trova ad affrontare la “nuova grammatica” di minuscoli schermi quali gli iphone, oggi più diffusi delle sale cinematografiche.
Il cinema sopravviverà, con la sua magia e la sua potenza mitica, anche se racchiuso in un cellulare nello zaino, in un ipad portatile? Gli autori non sembrano pessimisti: al bisogno profondo di specchiarsi nel corpo del personaggio, pur modificandone le forme di fruizione, la funzione principe del cinema non verrà mai meno.
L’incontro sarà introdotto da Ugo Morelli, Professore di Psicologia del lavoro e dell'organizzazione e di Psicologia della creatività e dell'innovazione (Università di Bergamo), ideatore della Scuola per il governo del territorio e del paesaggio della Provincia Autonoma di Trento, ora direttore del Master WNHM / World Natural Heritage Management.
Gli autori
Vittorio Gallese ha fatto parte del gruppo che nel 1992 ha individuato i “neuroni specchio”, la scoperta italiana più citata nella letteratura internazionale. Insegna Fisiologia all’Università degli studi di Parma.
Michele Guerra insegna Teorie del cinema all’Università degli studi di Parma. Da alcuni anni si occupa delle relazioni tra cinema e neuroscienze cognitive.