Percorsi. Sculture di Osvaldo Bruschetti
Il linguaggio delle sculture di Osvaldo Bruschetti scompone l'ordine rassicurante dello spazio temporale precostituito per imporne uno nuovo, dinamico e forse per questo inquietante. Volendo indicare la via ma non il traguardo.
Ecco perché a primo impatto la grande opera posta nel centro della piazza storica dell'antica Pieve di S. M. Assunta in Villa Lagarina crea più interrogativi che risposte, più dubbi che certezze, ma l'arte, come la storia, non è statica, inamovibile, bensì dinamica ed in continuo movimento, proiettata verso il domani.
Comprenderne il linguaggio sempre nuovo significa cogliere il senso dell'esistenza e del percorso da compiere. Per questo chi cercherà di cogliere la voce delle opere di Osvaldo Bruschetti potrà sicuramente trovare risposte per l'essere.
Una grande opportunità, quella offerta a Villa Lagarina, che non può essere elusa per il grande valore intrinseco che l'accompagna.
Il Sindaco
Mariano Giordani
Il senso della forma e dello spazio nascono direttamente dalla materia utilizzata e dal pensiero che soggiace alla creazione. Terra e bronzo, ovvero uno dei fondamentali elementi che compongono la vita stessa su questo pianeta, si coniuga con la materia dorata, la quale è il risultato, complice il fuoco, dell'ambivalente matrimonio tra luna e sole.
Questi i presupposti da cui parte Osvaldo Bruschetti per indafare l'ambiguo mondo del fenomeno artistico. Una scelta di coerenza nel corso degli anni che lo ha portato ad approfondire la materia nei suoi aspetti figurativi, fino ad approvare ad una sintesi essenziale, che sconfina nella pura presenza fenomenologica. Un processo che è andato di pari passo con la riflessione sul suo essere uomo e artista, sul senso stesso dell'esistenza e di un mondo che corre troppo per essere definito immagine dell'uomo.
Di qui nasce una scelta estetica radicata in un approccio simbolico, riscontrando in questa modalità una delle vie per rendere armoniosa la nostra permanenza su questa terra e di offrire un'artisticità dai forti legami tra passato e presente.
organizzazione: Museo Diocesano Tridentino