Perdute cose

Elogio della solitudine | Gianluigi Rocca, disegni 2000-2015

Mostra
[ Ufficio stampa dei Comuni di Arco e di Riva del Garda]

S’intola «Perdute cose - Elogio della solitudine» la mostra personale di Gianluigi Rocca allestita alla galleria civica «Craffonara» ai giardini di Porta Orientale dal 12 al 30 settembre, per la cura di Andrea Zanotti e l'organizzazione del Gruppo Amici dell’Arte. In esposizione una trentina di opera eseguite negli ultimi anni dal noto artista trentino. 

Originario di Larido nel Bleggio, dove nasce nel 1957, Gianluigi Rocca fin da giovanissimo si dedica alla pittura e al disegno seguendo una sua naturale attitudine. La frequenza all’istituto d’arte di Trento è alternata con diversi lavori della civiltà contadina,pastore, malgaro,taglialegna sulle montagne tra il Brenta e Adamello. Dopo gli studi seguono numerosi viaggi e soggiorni a Roma, Parigi, Madrid, Saint Marie de la Mer in Provenza. Nel 1980 tiene la sua prima mostra personale a Trento, successivamente alterna periodi di solitudine per seguire una rigorosa ricerca nel campo del disegno,a momenti in cui prosegue l’attività espositiva: Milano, Bolzano, Bonn, Venezia, Roma, Bologna, Torino.

Nel 1999 è invitato alla XIII Quadriennale d’Arte a Roma. Notevole è la sua attività documentaria nel campo della civiltà contadina e montanara. Tra l’altro è il protagonista del film «Il guardiano dei segni» di Renato Morelli, premiato al 50° Filmfestival della montagna di Trento (2002) con la menzione speciale della giuria «per la finezza e l’intensità con cui l’autore raccontala ricerca di un difficile, ma possibile, equilibrio tra ritmi metropolitani del lavoro e la libertà assoluta a contatto con la natura». E’ autore di una monografia monumentale sulla pastorizia, «L’uomo di nuvole e lana», edito dal museo della malga di Caderzone nel 2007. Titolare della cattedra di disegno all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, lavora dividendo la sua vita e il suo tempo tra la parentesi «nevrotica» milanese e il silenzio nella più sperduta frazione del Bleggio, Cillà, ai piedi del Brenta in Trentino e nelle Giudicarie, dove vive con i suoi animali.

Un modo diverso di vivere la montagna, quello di Gianluigi Rocca, profondamente legato all’ambiente e alla cultura contadina, lontano da mode del momento ma aperto al confronto con gli stimoli metropolitani. Un modo, uno stile di vita che caratterizzano le scelte artistiche ed esistenziali di Gianluigi Rocca: artista, malgaro, poeta a modo suo.

Costi

ingresso libero


organizzazione: Gruppo Amici dell’Arte