Pietra e ombra - Burhan Sönmez
Buhran Sönmez è uno dei più importanti scrittori turchi contemporanei (e che sia nato in una famiglia curda non è solo un dettaglio).
È stato uno dei leader della protesta di Gezi Park, ad Istanbul, quando i giovani si opposero alla costruzione di un ennesimo centro commerciale a ISTANBÙL: la protesta fu sedata con il ricorso alla violenza da parte delle forze dell’ordine.
Sönmez venne picchiato selvaggiamente e dovettero portarlo in Inghilterra per l’operazione e la lunga convalescenza.
Da allora non ha mai smesso di seguire la complessa vicenda curda: un popolo tutto, senza nazione, accusato di terrorismo.
Il legame con la libreria Arcadia è ormai fortissimo: è Sönmez torna a Rovereto per la terza volta in quasi sette anni.
In questo nuovo romanzo torna a scrivere della città che più lo ha segnato e che maggiormente gli è rimasta dentro: Istanbul.
In ‘Pietra e ombra’ Burhan Sönmez costruisce abilmente un mosaico narrativo le cui tessere, disseminate nel tempo, si incastrano man mano intorno al centro del racconto, la storia dell’intagliatore di lapidi Avdo Usta, che inanella attorno a sé la catena dei destini incrociati di molte altre vite: quelle della donna amata, dell’Uomo dai Sette Nomi, del Marinaio Biondo, della cantante di Istanbul, della giovane Reyhan scampata alla persecuzione politica, del sottotenente che scrive il suo diario nelle trincee di una guerra fratricida… Esistenze che si intrecciano in modi spesso segreti con quella di Avdo, fatta di pietra e ombra: le pietre che intaglia nel cimitero di Istanbul, i contrafforti rocciosi della città in cui è nato, i marmi bizantini e ottomani che si mescolano nelle rovine della storia turca; e l’ombra dell’albero di Giuda sotto il quale è seppellita la donna che ha segnato il suo destino, l’ombra delle notti percorse dal canto della civetta, l’ombra del tempo che proietta fantasmi sul passato e sul futuro, in attesa di sciogliere i nodi che legano sottotraccia le cose e le persone, i momenti e i luoghi, le morti e le nascite, dipanando il filo nascosto nella trama del racconto.
Burhan Sönmez, nato a Haymana, vicino ad Ankara, da una famiglia curda, si è laureato in Giurisprudenza e ha lavorato come avvocato specializzato in diritti umani. È stato rifugiato politico in Inghilterra per circa un decennio. Ora vive tra Istanbul e Cambridge. Riconosciuto come una delle rivelazioni del panorama narrativo contemporaneo, ha pubblicato in Italia, con nottetempo, i romanzi Istanbul Istanbul (2016), Labirinto (2019), Nord (2021) e Pietra e ombra (2022), tradotti in oltre quaranta lingue. Ha vinto il Premio Václav Havel nel 2017 e il Premio ebrd nel 2018. Dal 2021 è presidente del Pen International.
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