Pietro Ricchi a lume di candela
Pietro Ricchi a lume di candela
L'Inviolata e i suoi artefici
A cura di Marina Botteri
In collaborazione con Castello del Buonconsiglio, monumenti e collezioni provinciali Soprintendenza per i beni architettonici ed archeologici, Provincia autonoma di Trento
La Pinacoteca del Museo di Riva del Garda rinnova l'attenzione su se stessa, proponendo per il 2013 nuovi allestimenti tematici.
In particolare nuova attenzione verrà posta all'edificazione della chiesa dell'Inviolata ed agli artisti che vi operarono: architetti, stuccatori e pittori. Nel rinnovato percorso espositivo si potranno ammirare, tra l'altro, alcune opere inedite di Pietro Ricchi, collocabili cronologicamente entro gli anni Quaranta del Seicento, tra cui la pregevole tela raffigurante Ester e Assuero, che forniranno l'occasione per puntualizzare la vicenda artistica dell'estroso pittore lucchese che a Riva del Garda ha lasciato il suo capolavoro nelle decorazioni del santuario mariano.
Le novità emerse sullattività francese di Pietro Ricchi (Lucca 1606 Udine 1675) hanno fornito loccasione per riaprire gli studi sullartista e sul suo capolavoro, la decorazione dellInviolata di Riva del Garda.
Liniziativa espositiva che il Museo intende realizzare, presentando al pubblico alcune opere poco note del Lucchese, documenta inoltre le fasi evolutive della fabbrica del santuario rivano, ponendo lattenzione sullorigine del modello architettonico, che le fonti riferiscono inviato da Roma, e sugli artefici del cantiere.
Questo approfondimento su Pietro Ricchi inaugura un ciclo di esposizioni dal titolo In Pinacoteca. Ricerche di Storia dellarte, che intende puntare lattenzione su singole opere o temi della collezione permanente della Pinacoteca del MAG.
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Dopo un intenso, seppur breve, soggiorno a Roma, alletà di 23 anni Pietro Ricchi (1606-1675), pittore di origine lucchese, matura la decisione di lasciare la patria, insieme al fratellino di nove anni e ad un compagno, per recarsi in Francia. La conoscenza della produzione del periodo francese, ancora poco nota e scarsamente documentata se non per le due importanti decorazioni ad affresco recentemente riscoperte nei due castelli di Fléchères a Fareins e di Bagnols a Bagnols-en- Beaujolais si arricchisce ora di un importante tassello: si tratta della tela raffigurante Ester che sviene davanti ad Assuero della Galerie Canesso di Parigi, collocata ab antiquo in una collezione privata di Lione, opera in cui il giovane pittore sfrutta brevi e densi tocchi di luce per restituirci la preziosità dellabbigliamento della giovane ebrea.
Le novità emerse sullattività francese hanno fornito loccasione per riaprire gli studi sullinquieto artista che, lasciata la Francia temendo un possibile ordine di carcerazione a seguito di un duello in cui viene coinvolto, riprende il suo peregrinare alla volta della Lombardia, per poi approdare a Riva del Garda, dove è chiamato a completare la decorazione dellInviolata di Riva del Garda, lasciata interrotta da Antonio Gandino e da Martino Teofilo Polacco. Altra opera capitale di Ricchi, legata al convento rivano dei Gerolimini, è la splendida Ultima cena del MAG, ambientata in una stanza buia rischiarata dalle candele sapientemente collocate sulla tavola imbandita. Da qui lidea di valorizzare il tema della pittura a lume di candela molto amata dal Lucchese, con un approfondimento che inaugura una serie di esposizioni dal titolo In Pinacoteca. Ricerche di Storia dellarte, curata da Marina Botteri, che intende puntare lattenzione su singole opere o temi della collezione permanente.
Allinterno della nutrita serie di scene a lume di candela, di lontana derivazione caravaggesca, dipinte da Pietro Ricchi, sono stati scelti per la mostra alcuni pezzi esemplari sia per la tematica profana, tra cui i Giocatori di morra (Parigi, Galerie Canesso), che religiosa, quale la splendida Giuditta con la testa di Oloferne del Castello del Buonconsiglio. Esempi significativi della capacità di Ricchi di creare impalcature illuministiche a partire dal flebile chiarore di una candela si ritrovano pure nei dipinti dellInviolata, in particolare nella Flagellazione di Cristo e nellIncoronazione di spine, che fiancheggiano laltare del Crocifisso. Figureranno in Pinacoteca anche alcuni dipinti che, pur non rischiarati dal lume di candela, sono caratterizzati da un forte impianto luministico. Ciò è evidente ad esempio nel Riposo durante la fuga in Egitto del Castello del Buonconsiglio di Trento, delicata scena familiare ambientata in una notte buia, illuminata da un bagliore innaturale puntato, come fosse un riflettore, sul nodo emozionale più intenso.
Liniziativa espositiva documenta inoltre le fasi evolutive della fabbrica del santuario rivano dell'Inviolata, uno degli esempi artistici postconciliari più significativi in Trentino, nato per volere della famiglia Madruzzo, che desiderava custodire, entro un edificio sfarzosamente decorato, limmagine miracolosa della Madonna con il Bambino, divenuta meta di ardenti pellegrinaggi. Il modello della fabbrica viene riferito dalle fonti ad un misterioso «architectus lusitanus», dimorante a Roma. La struttura del tempio in realtà riprende antichi archetipi, essendo impostata sulla pianta centrale e sulle geometrie del quadrato e dellottagono, forme ampiamente sperimentate nelle architetture dei maestri rinascimentali. Appare quindi assai suggestiva lipotesi che il cardinale Carlo Gaudenzio Madruzzo, uno dei più convinti sostenitori del progetto rivano, e particolarmente legato al culto mariano, abbiamo subìto il fascino del modello della chiesa di Santa Maria di Loreto presso il Foro Traiano di Roma, eretta su progetto di Antonio da Sangallo il Giovane nella prima metà del Cinquecento, ma ancora cantiere aperto agli inizi del secolo successivo. Per la realizzazione di quest«archetipum» colto vengono però chiamati artisti e maestranze attivi nei cantieri bresciani che, in un tempo relativamente breve, saranno in grado di completare la costruzione delledificio sacro.
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Didascalie immagini
1. Pietro Ricchi, Giocatori di morra
Parigi, Galerie Canesso
olio su tela, cm 76 x 111
2. Pietro Ricchi, Giuditta con la testa di Oloferne
Trento, Castello del Buonconsiglio, monumenti e collezioni provinciali
olio su tela, cm 103 x 114
3. Pietro Ricchi, Ester sviene davanti ad Assuero
Parigi, Galerie Canesso
olio su tela, cm 144 x 229,5
organizzazione: MAG Museo Alto Garda