Poche parole che non ricordo più

Un piccolo, prezioso manuale di sopravvivenza di Enrico De Vivo, una boccata d'ossigeno per animi stanchi come i nostri

Incontri e convegni , Presentazione libro

Marino Magliani su "Nazione Indiana" ha così recensito questo romanzo, cogliendone in pieno lo spirito:

«Leggere "Poche parole che non ricordo più" dà quell'incredibile e bellissima sensazione di essere stati in un luogo dove non mancava nulla, e non sapevamo cosa; nulla è assente, c’è il paesaggio, la gente, il sole, le rive del lago, persino le tipografie, e ci siamo noi che però siamo andati a prendere il treno e non c’è più la stazione, e uno si siede lì sulla catasta di traversine e binari e i libri che si vorrebbero leggere in treno sono questi, diceva qualcuno, ogni tanto alzare gli occhi e gettare uno sguardo sul paesaggio oltre il vetro e sentire la nostalgia perché non possiamo scendere e guardare».

Lo scrittore che non nasconde la sua passione per l'universo di Gianni Celati ( con cui ha collaborato e da cui ha ricevuto prefazioni ) ci trascina in un viaggio picaresco, nell'atmosfera di un territorio in cui si incontrano musicisti blues e conoscitori di mappe e personaggi umanissimi e bizzarri, che rappresenta una boccata di ossigeno in un'Italia stanca e dolente quale quella dei nostri giorni.

Intervengono con l'autore, Massimo Rizzante e Stefano Zangrando.


organizzazione: Libreria Arcadia