Polenta e mortadella
Spazio alla tradizionale festa di "Polenta e mortadella" che il comitato omonimo, col patrocinio del Comune di Riva del Garda, organizza ormai da tre lustri.
Come ormai tradizione, all'antica sagra si aggiunge anche quest'anno «Quattro passi in attesa di polenta e mortadella», marcia non competitiva con tracciati di diversa difficoltà, il cui ricavato delle iscrizioni sostiene un progetto umanitario del Gruppo Missionario Alto Garda e Ledro.
Qualche nota storica
La tradizionale sagra di «polenta e mortadella» al Varone rappresenta una delle feste popolari più antiche di tutto il Trentino. Sfogliando qualche vecchio documento è possibile risalire al dicembre del lontano 1708, quando il curato don Gaetano Bertoldi affermava di essere tenuto, in virtù di un «beneficio» di cui godeva le rendite, conferitogli dalla comunità che ne deteneva lo «Jus Patronatus», a distribuire nel giorno dell'Annunciata nella chiesa di Santa Maria del Perdono una «soma di pane di frumento, una brenta di vino ed un minale di farina cotta».
L'usanza è giunta fino ai nostri giorni: alla «farina cotta» (polenta) è andata ad aggiungersi la mortadella e la data effettiva è slittata dal giorno dell'Annunciazione alla prima domenica di Quaresima. Un'altra testimonianza scritta dell'usanza di distribuire cibarie alla popolazione del Varone risale al 1829. E andando ancora a ritroso nel tempo, si scopre che il «beneficio» cui si fa riferimento nello scritto del 1708 risale addirittura al 1463, quando «Ser Gabriel Pitiliani, originario della città di Siena e sepolto nel cimitero di San Francesco di Riva, lasciò tutti i suoi beni all'altare di San Giacomo nella chiesa del Pernone e volle che lo «Jus Patronatus» fosse del Comune di Riva. Non è dunque da escludere che le pubbliche distribuzioni di cibarie a Varone, di cui «polenta e mortadella» è la moderna continuazione, abbiano avuto inizio proprio in quel lontano 1463.